Miracolo: il milionesimo di metrocubo!

La bolletta mostra la lettura del contatore – 415 m3 – ma ne addebita 416,030175 Smc

Sei cifre dopo la virgola e l’utilizzo di un’unità di misura scientifica e non legale.

Risulta  difficile misurare un milionesimo di metro cubo, anche in un laboratorio.

Nessuno ci fa caso, ma i sei decimali derivano da un’operazione aritmetica.

L’Autorità dell’energia spiegava – ma la pagina è sparita – che i sei decimali derivano dalla moltiplicazione del numero del contatore, per un coefficiente così “tutti i consumatori pagano uguale”.

Ma perché l’unico dato legale della transazione, cioè quello indicato dal contatore, viene moltiplicato per un coefficiente?

Perché un’altra legge, quella sulle accise, stabilisce che le stesse vengano calcolate e pagate sul prodotto di quella moltiplicazione.

La metrologia legale afferma però che solo strumenti legali possono essere impiegati nei rapporti tra terzi, come legali devono essere le unità di misura”.

L’Italia ha recepito la Direttiva Europea che stabilisce che “il volume del gas si misura in metri cubi”. In tutta Europa, il gas viene misurato legalmente in metri cubi e addebitato legalmente in kWh, unità di misura legale dell’energia.

In Italia, l’unità di misura utilizzata non é legale, con tutto quanto consegue.

Un’unità di misura resta, per sua definizione, unica mentre per misurare il gas italiano ne vengono usate due.

Due pesi e due misure? Chi ci perde e chi ci guadagna?

 

L’Autorità contro i consumatori

Nessuna tutela per il consumatore alla sostituzione di un contatore!

Lo prevede l’Autorità per l’energia“La regolazione vigente non prevede la vostra presenza all’operazione salvo che il contatore sia posto in un luogo non facilmente accessibile per il distributore in assenza del cliente finale o di un suo delegato. Inoltre non è previsto il rilascio al cliente di documentazione ai fini della certificazione della lettura di rimozione il quale, pertanto, è riconducibile a scelte operative del distributore”.

Le conseguenze sono:

  • a meno di non dover entrare in casa, il distributore può continuare indisturbato a installare contatori, omologati o  illegali, come ha fatto negli ultimi anni, senza neppure informare l’utente;
  • ammesso che riusciate a leggerlo, l’Autorità ritiene del tutto inutile che registriate i dati di consumo del vecchio contatore. Meglio invece non fidarsi di dati di bollette che magari arriveranno dopo mesi e quindi fate verbalizzare i dati di consumo.

E’ un vostro diritto!

Come quello di sapere a che titolo si presenta un terzo (il distributore) senza che il vostro fornitore vi abbia neppure informati.

E se invece il vecchio contatore non si legge o é illegale, fatelo sequestrare.

Contatori inutili

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Il visualizzatore a cristalli liquidi di milioni di contatori di energia elettrica è illeggibile, e così milioni di consumatori non possano controllare il proprio consumo.

Ma hanno il diritto di verificare sul contatore quanto consumano indipendentemente da quanto il distributore legge da remoto.

Il dato legale non è quello letto a distanza, che viene indicato nelle bollette, ma quello che leggiamo sul contatore.

Se non si legge nulla, vi devono cambiare il contatore all’istante!

Telefonate al call center del vostro fornitore e si precipiteranno, contenti di farlo in sordina, perché proprio i contatori con il visualizzatore spento sono, per la maggior parte, illegali.

Magari vi diranno di aspettare che sta arrivando il nuovo contatore di seconda generazione ma voi insistete e minacciate di denunciarli, funziona!

La delibera dell’Autorità dell’energia, cui non compete la Metrologia Legale, tratta del nuovo contatore 2G, e stabilisce che il suo funzionamento non influenzi quelli che non verranno sostituiti che potranno così continuare a funzionare.

Ma non in questo stato, non con il visualizzatore spento!

I problema é che il contatori che avete in casa forse non sono mai stati omologati e così, quando qualcuno lo fa notare, vengono sequestrati.

Il consumatore infatti non solo non sa come viene tele-gestito il suo contatore da remoto ma non riesce neppure a leggere se quanto gli viene addebitato é corretto.

La scomparsa dei numeri sembra peraltro una malattia di vecchiaia dei contatori, mentre quella genetica é di essere stati progettati in itinere, e cioè man mano che l’installavano; e i consumatori ne sono stati inconsapevoli cavie, oltretutto pagandoli.

Chi li ha inventati, progettati e fabbricati, non li ha omologati, li ha utilizzati e li utilizza tuttora per venderci l’energia che produce, in spregio a qualsiasi regola e buon senso.

E adesso decide che possono essere sostituiti, sempre a nostro carico.

La tassa sulla tassa

La sentenza 3671/97 della Corta di Cassazione stabilisce che un’imposta non costituisce mai base imponibile per un’altra.

Un consumatore veneziano aveva ricorso contro la “tassa sulla tassa”, cioè l’IVA che viene applicata anche alle accise su gas ed energia elettrica.

Il consumatore andrà rimborsato, con interessi e spese ma, grazie a Prodi, la class action in Italia non ha alcuna possibilità di successo.

La vicenda nasce dalla campagna promossa dai consumatori per ottenere il rimborso dell’IVA, indebitamente pagata sulla Tassa dei rifiuti (Tia). La nuova Tari infatti non prevede più il pagamento dell’IVA.

Sull’argomento una risposta di Enel a un lettore del blog.

Vogliono cambiare i contatori

Enel ha deciso di sostituire 31 milioni di contatori di energia elettrica.

Memori del passato, é un occasione unica per far valere i nostri diritti e le associazioni dei consumatori dovrebbero capire bene il problema invece di firmare protocolli d’intesa.

Prima di tutto, non sussiste per il consumatore l’obbligo di sostituzione né questa può essere imposta da un terzo, il distributore, defilato nel rapporto contrattuale tra consumatore e venditore, senza il consenso di entrambi e la modifica del contratto.

Il nuovo contatore sarà più utile solo a chi vende l’energia e non a chi la consuma.

Se non leggevate il contatore prima, non lo leggerete neppure in futuro.

E lo pagherete voi!

La voce “spesa di trasporto e gestione del contatore” della bolletta é già  lievitata prima ancora della sostituzione.

Dovranno avvisarvi personalmente della sostituzione: i cartelli esposti nelle parti comuni condominiali non hanno alcun valore e dovrete diffidarli dal sostituire il contatore in vostra assenza.

Se il display del contatore vecchio é leggibile dovrete verbalizzare tutti i dati che si leggono:sono quelli i dati legali, e solo quelli.

Non c’è alcuna coerenza da verificare, tra i dati che leggete sul contatore e quelli che vi diranno di aver letto da remoto.

Se il display del contatore vecchio non si legge, rifiutate la sostituzione e fate un esposto  alle Guardia di Finanza o ai Carabinieri.

(…continua…)

Il far west dell’energia

Dopo quindici anni di liberalizzazione all’italiana, non c’è un albo delle società che vendono energia elettrica.

Sarebbe invece utile sapere chi non opera correttamente e non vigila sulle proprie forza vendita, dedite più che altro a fregare la gente.

Un elenco invocato dalle stesse imprese, a tutela della loro reputazione del settore ma che non è ancora previsto dalla legge.

Così il “Ddl concorrenza”, arenato al Senato: “al fine di garantire la stabilità e la certezza del mercato dell’energia elettrica, dal 1o gennaio 2016 è istituito presso il Ministero dello sviluppo economico l’Elenco dei soggetti abilitati alla vendita di energia elettrica a clienti finali”.

Si legge che a una semplice richiesta di informazioni, il ministero dello Sviluppo economico, primo sponsor del decreto, si sia semplicemente “rifiutato di rispondere”.

 

Cambiare fornitore

Nei prossimi mesi, milioni di utenti dovranno saranno costretti a passare al mercato libero: sarà impossibile sottoscrivere un contratto di “tutela simile” senza internet e un corso d’informatica.

Così saranno in molti a concludere contratti al telefono e senza capirli, diventando preda di fornitori senza scrupoli.

Pochi verificano la lettura finale del vecchio contratto che permette al vecchio fornitore di fregare per l’ultima volta l’utente che ha deciso di lasciarlo.

L’operazione dipende dal distributore che, per abitudine, non legge i contatori pur essendo pagato per farlo.

Succede così che il vecchio fornitore addebiti una quantità di energia stimata maggiore di quella effettivamente consumata, lasciando all’utente l’unica possibilità di rivalersi sul fornitore che subentra, il quale invece non c’entra nulla e comincerà a fatturare energia partendo da un dato di consumo sbagliato.

Inizia così una serie di azioni di rivalsa da parte dell’utente che ha tutto il diritto di non pagare una bolletta falsa.

Il cambio di fornitore dovrebbe prevedere la lettura contestuale del contatore cosa che invece, inspiegabilmente, l’Autorità per l’energia nega.

 

Per chi suona la bolletta

Due anni fa Enel ha venduto in blocco le bollette incagliate e c’era gente che non le pagava da quaranta.

E chi potevano essere?

I soliti  amici degli amici, ex-funzionari dell’Enel o di altre società elettriche, politici e ministri, le Ferrovie dello Stato, il Vaticano o San Marino, qualche Comune, Regione o Provincia, qualche sede di partito o associazione culturale collegata.

Difficile pensare che a Roma, dove appartamenti in centro vengono dati in locazione a una miseria, si debba pagare anche la luce!

Al consumatore senza amici invece oggi viene tagliata la luce per un’unica bolletta non pagata, o pagata con pochi giorni di ritardo.

Sembra che il non pagato tra gas, luce, acqua e telefonia ammonti a una decina di miliardi.

Ecco perché il distacco si é velocizzato! 

Un lettore segnala lo denuncia nonostante avesse pagato la bolletta nei termini previsti; il fornitore però non l’aveva registrata.

Staccare da remoto è semplice, con i contatori telegestiti , e senza raccomandata, come invece prevederebbe l’Autorità per l’energia.

A breve lo faranno anche con il gas, per quelli che si lasceranno installare i nuovi contatori.

La metrologia legale e i contatori 2G

Un simposio promosso dal Politecnico di Milano trattava di metrologia legale (documenti consultabili qui).

Esaminati gli aspetti scientifici, legali e regolatori il quadro è devastante.

Leggi dello Stato, decreti legislativi su delega del Parlamento, decreti ministeriali, circolari ministeriali, recepimenti di direttive comunitarie e decreti del Presidente della Repubblica si sovrappongono e rendono la situazione sempre più complicata.

I relatori hanno manifestato dubbi comuni sull’applicabilità dei decreti e, in particolare,  sulla costituzionalità di un decreto che discrimina i consumatori, tra quelli escussi sulla base delle indicazioni di contatori illegali, e gli altri.

I contatori di energia elettrica, pur essendo illegali, possono continuare ad essere utilizzati nel rapporto tra terzi “fino a quando non verranno rimossi”

Il gas naturale,invece, viene conteggiato e successivamente corretto, con addebito ai consumatori di  volumi non già indicati dal contatore ma dal correttore; fatturati poi in unità di misura né legali, ma scientifiche.

A cosa serve, ammesso che si possa, provare un contatore elettronico che è solo uno dei componenti un sistema complesso di tele-gestione con il quale il contatore interagisce?

Per quale ragione il sistema non é stato ancora definito? Perché non vengono rese pubbliche, e comunicate agli organi di controllo, le modalità d’interazione? Come viene garantita la sicurezza del dato di consumo che paghiamo con la bolletta?

Perché un decreto stabilisce che il titolare di un contatore di energia elettrica sia “colui il quale è titolare del diritto di proprietà, ovvero colui che ha la responsabilità della misura”, mentre un altro decreto stabilisce che titolare di un contatore di gas é chi, a qualsiasi titolo, ne ha la disponibilità ?

Sono interrogativi che restano senza risposta e, nel frattempo, i sequestri continuano.

Il responsabile dell’Ufficio Metrico di Milano concludeva il suo intervento affermando che “in ogni stato di diritto la civiltà della misura diventa misura della civiltà”.

Dopo un anno ci stanno sostituendo i contatori del gas con quelli elettronici e per quelli della luce l’Autorità per l’energia ha emesso ieri una delibera che non prende in considerazione gli aspetti di metrologia legale come la definizione di “sistema di smart metering” e la proprietà del contatore. Ma l’Autorità dell’energia non ha competenza in questo campo.

Il contatore elettronico francese

Dopo anni di prove su piccole reti pilota, parte in Francia il programma Linky che prevede la sostituzione di 35 milioni di contatori di energia elettrica.

In Italia siamo stati molto più bravi: dai primi anni duemila funzionano decine di milioni di contatori intelligenti che non sono mai stati omologati da nessuno, come la legge invece imponeva.

Così abbiamo pagato con le bollette miliardi di euro a Enel per farci misurare energia elettrica da contatori illegali dei quali non conosciamo il funzionamento, non riusciamo a provarli in un contraddittorio legale, né, in molti casi,riusciamo a leggerli perché il visualizzatore é spento.

Quando lo facciamo notare ci raccontano che, anche se non si legge nulla sul contatore, c’è qualcuno che li legge da remoto ma quel dato invece non ha alcun valore legale perché é il dato che il consumatore legge sul contatore a valere.

In compenso chi legge i nostri contatori da remoto conosce i nostri consumi e chissà quante altre informazioni sensibili.

In Italia i contatori sono nati dal nulla nel 2001 e li hanno installati in gran fretta, e prima che una Direttiva Europea del 2004, recepita in Italia solo nel 2007, ne stabilisse i criteri di omologazione e immissione sul mercato.

I contatori italiani non sono mai stati omologati e quindi sono illegali.

Ma il vero scandalo é che, per legge, “potranno continuare a funzionare fino a quando verranno rimossi”.

Nel frattempo vengano sequestrati.

Fabbricati in Cina dall’Enel, che nel 2001 produceva tutta l’energia elettrica italiana, furono imposti proprio per questo senza problemi e ancora oggi  il protocollo di comunicazione dei dati é saldamente nelle mani di Enel, monopolista della distribuzione.

Il sistema francese  (ndr. aprire il menu alla voce linky) vieta la trasmissione dei dati personali, che devono essere criptati e che restano di proprietà del consumatore, o il distacco da remoto senza l’intervento di un tecnico. I contatori saranno prodotti in Francia.

Recentemente Enel ha deciso di sostituire 40 milioni di contatori, infilandosi nel piano del governo per la banda larga e, come 15 anni fa, il consumatore non sa nulla.

Il ministero, a cui compete la metrologia legale, latita da sempre e l’Autorità per l’energia tenta di cavarsela con inutili documenti di consultazione.

Le associazioni dei consumatori vengono chiamate da Enel ma non capiscono nulla.

Così, tra pochi mesi, riceveremo una lettera, come quella di 15 anni fa, dove ci diranno che non possiamo opporci alla sostituzione perché lo dice l’Autorità ma quelli che vorranno approfondire l’argomento scopriranno che non é sufficiente.

I tedeschi hanno ancora quello quello di tipo elettromeccanico, con la rotella che gira.