Miracolo: il milionesimo di metrocubo!

La bolletta mostra la lettura del contatore – 415 m3 – ma ne addebita 416,030175 Smc

Sei cifre dopo la virgola e l’utilizzo di un’unità di misura scientifica e non legale.

Risulta  difficile misurare un milionesimo di metro cubo, anche in un laboratorio.

Nessuno ci fa caso, ma i sei decimali derivano da un’operazione aritmetica.

L’Autorità dell’energia spiegava – ma la pagina è sparita – che i sei decimali derivano dalla moltiplicazione del numero del contatore, per un coefficiente così “tutti i consumatori pagano uguale”.

Ma perché l’unico dato legale della transazione, cioè quello indicato dal contatore, viene moltiplicato per un coefficiente?

Perché un’altra legge, quella sulle accise, stabilisce che le stesse vengano calcolate e pagate sul prodotto di quella moltiplicazione.

La metrologia legale afferma però che solo strumenti legali possono essere impiegati nei rapporti tra terzi, come legali devono essere le unità di misura”.

L’Italia ha recepito la Direttiva Europea che stabilisce che “il volume del gas si misura in metri cubi”. In tutta Europa, il gas viene misurato legalmente in metri cubi e addebitato legalmente in kWh, unità di misura legale dell’energia.

In Italia, l’unità di misura utilizzata non é legale, con tutto quanto consegue.

Un’unità di misura resta, per sua definizione, unica mentre per misurare il gas italiano ne vengono usate due.

Due pesi e due misure? Chi ci perde e chi ci guadagna?

 

Perché i nuovi contatori del gas?

In attesa dei nuovi contatori elettrici vogliono cambiarci quelli del gas.

Mentre in tutta Europa i contatori del gas venivano sostituiti dopo un certo numero di anni, in Italia non é mai stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il decreto attuativo di una legge del 1991, senza il quale non sussiste ancora l’obbligo di sostituirli.

Pezzi d’antiquariato industriale del primo dopoguerra sono ancora in funzione.

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Nel 2008, la Procura di Milano indagò sulla misurazione del gas e l’Autorità per l’energia, prima segnalò al Governo e al Parlamento rilevanti problemi di Metrologia Legale e poi, senza aver avuto nessuna risposta,deliberò sulle procedure di teletrasmissione del dato di consumo.

Incurante del fatto che il dato di consumo potesse venire generato da contatori obsoleti, l’Autorità impose un onerosissimo programma di adeguamento elettronico, scaricandone il costo in bolletta. Tutti i sistemi di misura del gas, che peraltro la Metrologia Legale non ha ancora  definito, sarebbero stati interessati:dai più grandi, per i consumi industriali e commerciali, a quelli domestici.

Ma perché trasmettere e gestire un dato che nasce male?

Quali i reali vantaggi per il consumatore? 

Se, per utenze industriali e commerciali, l’intervento era giustificato dal valore economico  del volume del gas consumato, proporre lo stesso intervento a decine di milioni di utenti che utilizzano il gas per cucinare o per farsi una doccia, sembrò subito un’inutile forzatura.

Ma in Italia siamo per il progresso e anzi, dobbiamo essere un faro anche per gli altri paesi.

Si attendono sessant’anni per sostituire un contatore, che il consumatore avrà nel frattempo pagato chissà quante volte, per mettergli in casa la Ferrari dei contatori, senza aver ancora capito come funziona e raccontandogli le solite balle.

Da noi il gas è già il più caro d’Europa, il consumatore non sa neppure quanto consuma, nessuno legge il contatore e non saranno quindi 500 € in più a mandarlo in rovina.

Non se ne accorgerà neppure perché saranno spalmati negli anni con la voce “gestione del contatore”, magicamente comparsa nelle nuove bollette,aggregata alla voce “trasporto”.

Con l’avviso della sostituzione, devono avervi proposto di provare il vecchio contatore: se la prova confermerà che il contatore è conforme – e quindi non vi ha fregato negli ultimi decenni – dovrete pagarla; se invece risulterà non conforme – e quindi probabilmente vi sta fregando da decenni – è gratuita.

I risultati della gestione del dato di consumo sui primi due milioni di contatori installati sono deprimenti, le bollette continuano a fatturare il consumo stimato e il consumatore paga un servizio inesistente.

 

La metrologia legale e i contatori 2G

Un simposio promosso dal Politecnico di Milano trattava di metrologia legale (documenti consultabili qui).

Esaminati gli aspetti scientifici, legali e regolatori il quadro è devastante.

Leggi dello Stato, decreti legislativi su delega del Parlamento, decreti ministeriali, circolari ministeriali, recepimenti di direttive comunitarie e decreti del Presidente della Repubblica si sovrappongono e rendono la situazione sempre più complicata.

I relatori hanno manifestato dubbi comuni sull’applicabilità dei decreti e, in particolare,  sulla costituzionalità di un decreto che discrimina i consumatori, tra quelli escussi sulla base delle indicazioni di contatori illegali, e gli altri.

I contatori di energia elettrica, pur essendo illegali, possono continuare ad essere utilizzati nel rapporto tra terzi “fino a quando non verranno rimossi”

Il gas naturale,invece, viene conteggiato e successivamente corretto, con addebito ai consumatori di  volumi non già indicati dal contatore ma dal correttore; fatturati poi in unità di misura né legali, ma scientifiche.

A cosa serve, ammesso che si possa, provare un contatore elettronico che è solo uno dei componenti un sistema complesso di tele-gestione con il quale il contatore interagisce?

Per quale ragione il sistema non é stato ancora definito? Perché non vengono rese pubbliche, e comunicate agli organi di controllo, le modalità d’interazione? Come viene garantita la sicurezza del dato di consumo che paghiamo con la bolletta?

Perché un decreto stabilisce che il titolare di un contatore di energia elettrica sia “colui il quale è titolare del diritto di proprietà, ovvero colui che ha la responsabilità della misura”, mentre un altro decreto stabilisce che titolare di un contatore di gas é chi, a qualsiasi titolo, ne ha la disponibilità ?

Sono interrogativi che restano senza risposta e, nel frattempo, i sequestri continuano.

Il responsabile dell’Ufficio Metrico di Milano concludeva il suo intervento affermando che “in ogni stato di diritto la civiltà della misura diventa misura della civiltà”.

Dopo un anno ci stanno sostituendo i contatori del gas con quelli elettronici e per quelli della luce l’Autorità per l’energia ha emesso ieri una delibera che non prende in considerazione gli aspetti di metrologia legale come la definizione di “sistema di smart metering” e la proprietà del contatore. Ma l’Autorità dell’energia non ha competenza in questo campo.

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