La crisi ucraina ha disorientato i mercati energetici europei, e quello italiano in particolare, influenzato anche dal passaggio dal mercato tutelato a quello libero.
Ma cosa implica il passaggio al mercato libero?
Al di là del prezzo, di energia elettrica o di gas, il contratto di “mercato libero” non sarà più “tutelato” dalle clausole specifiche, imposte da Arera, ma lasciato alla libera contrattazione delle parti che avranno come riferimento unicamente il Codice Civile e forse, tirato per i capelli, il Codice di Consumo, da tutti dimenticato.
Le nuove condizioni richiedono necessariamente che i consumatori siano in grado di reperire, e comprendere,tutte le informazioni, sia di tipo economico che legale, prima di sottoscrivere un nuovo contratto.
Ora, siccome in Italia i contratti di luce e gas vengono sottoscritti senza capirli, e qualche volta senza neppure leggerli, ecco che 800 (!) fornitori, molti dei quali senza scrupoli, ne approfittano.
Già da un paio di mesi, ai clienti di mercato libero del gas, stanno arrivando le bollette relative ai consumi dei primi mesi freddi, quando cioè si utilizza il riscaldamento.
In migliaia di casi, segnalati in Liguria, le bollette del gas sembrano impazzite e il costo del riscaldamento raddoppiato, se non triplicato.
E questo non solo perché governo ha deciso di ristabilire i due scaglioni originali dell’IVA (10% applicato ai primi 480 m³ e il 22% sul restante), di rimettere gli oneri generali di sistema e di ridurre l’ISEE che dá diritto al bonus sociale.
La crisi del 2022 aveva fatto esplodere il prezzo all’ingrosso del gas – da 20 a 300 €/MWh – e i fornitori, dopo aver realizzato cospicui extra profitti, tanto da costringere il governo Draghi a tassarli, ha pensato bene di replicarli, offrendo prezzi fissi abnormi per due anni, con pesanti conseguenze per i consumatori.
I clienti di mercato libero devono necessariamente tenere sotto controllo le bollette e, in particolare, le scadenze che sono indicate sulle bollette. Curiosamente le scadenze sono distinte: una del contratto, quasi sempre a tempo indeterminato, e l’altra delle condizioni economiche.
Nel 2023, ai clienti di mercato libero, cui scadevano le seconde, i fornitori hanno proposto modifiche di prezzo che restavano comunque soggette all’accettazione del cliente.
Le proposte, infatti, sarebbero state inviate mesi prima della scadenza delle condizioni economiche , ma senza una prova che siano state realmente spedite,non occorrendo una raccomandata come peraltro consentito dal codice di consumo.
Ammesso quindi che siano state regolarmente spedite, e ammesso anche che l’utente non le abbia, volutamente, o inavvertitamente cestinate, le proposte prevedevano prezzi fissi con durata di 24 mesi.
Le proposte spedite prima dell’estate 2023 non hanno avuto alcun effetto sulle prime bollette estive, quando il consumo di gas è nullo mentre il bubbone sta scoppiando ora, quando vengono fatturati i consumi dei primi mesi freddi.
Questo é un esempio dove il prezzo del gas é scandaloso.
Analizzando casi di tutto il territorio nazionale, si scopre così che il costo del riscaldamento a gas è raddoppiato, quando non triplicato, e non sono neppure possibili azioni correttive a meno di dare disdetta e pagare le eventuali relative penali, tipiche nei casi di prezzo fisso.
Quindi, mentre a fine anno il governo discuteva se prorogare o meno il mercato tutelato, i fornitori del libero mercato si erano già abbondantemente “coperti” da eventuali oscillazioni del mercato internazionale.
Un mercato che paga oggi il gas all’ingrosso dieci volte meno che al dettaglio. Che poi è la stessa cosa che hanno fatto a Bruxelles stabilendo un price cap di 180 €/MWh quando oggi è a 25.
Il consiglio resta quello di prendere assolutamente coscienza dei propri consumi perché, in questa situazione, solo consumando meno si può risparmiare.
Dovrete inoltre verificare tutte le informazioni, peraltro reperibili su ogni bolletta, in merito alle letture dei contatori, al prezzo della materia prima e delle spese accessorie con particolare attenzione alle date di scadenza.
Il legislatore dovrebbe invece dedicarsi ad informare la popolazione dei consumatori e spiegare come si sia potuti arrivare ad una bolletta così complicata in totale spregio di quanto previsto all’art. 13 del Codice di consumo.