La tempesta energetica abbattutasi sull’Europa negli ultimi nove mesi è stata affrontata male e se ne sottovalutano ancora i rischi.
La situazione dura ormai da otto mesi e la guerra in Ucraina l’ha solamente peggiorata.
A dicembre 2021 solamente gli addetti ai lavori si resero conto di cosa stava accadendo ma non lanciarono allarmi perché con questi questi chiari di luna gli affari prosperano e i risultati delle semestrali lo provano.
Di certo il governo sottovalutó il pericolo e il ministro Cingolani dichiarò serafico che i prezzi sarebbero scesi a marzo, un profeta!
Due mesi prima, Il parlamento europeo decideva che le fonti fossili non avrebbero avuto futuro in Europa.
E specialmente il gas della Russia sotto embargo, negando in pratica che quel gas rappresentava, e tuttora rappresenta, la fonte energetica principale europea.
Gli americani piazzavano il loro gas liquefatto in Europa in concorrenza con il gasdotto Nordstream che avrebbe invece reso autonomi i tedeschi.
I russi stavano già facendo una montagna soldi da settembre, soldi con i quali avrebbero finanziato Putin nell’invasione dell’Ucraina.
Finita la raccolta, a fine febbraio, la Russia invade l’Ucraina ma nonostante le immediate e ulterori sanzioni, il flusso del gas russo non s’interrompe.
Pochi giorni prima dell’invasione, Biden minacciava la distruzione del Nordstream se la Russia avesse perseguito il suo obbiettivo.
Era il segnale inequivocabile che sarebbe stato il gas a tenere banco nei mesi successivi e che il prezzo non sarebbe più sceso.
Appena Biden promette a Ursula 15 miliardi di m3 di liquefatto, un nulla per la domanda europea, un incidente agli impianti in Texas fa capire che la promessa resterà tale.
Siamo in agosto, il prezzo del gas é quello di dicembre e Arera scrive che le bollette dell’ultimo trimestre di quest’anno potrebbero raddoppiare rispetto a quanto paghiamo oggi!
Il conto, solo per tamponare la situazione, è arrivato a 50 miliardi di euro e stiamo riempiendo gli stoccaggi a prezzi stellari.
Ma il rischio é di non avere gas il prossimo inverno e quindi non ci resta che sperare che faccia caldo.
Continuano ad illudere la gente sul livello degli stoccaggi che però, senza un flusso normale di importazione, non servono a nulla.
Gli errori in effetti sono stati madornali, come quello di inseguire gli Stati Uniti in un’avventura simile a quelle già vista nei Balcani.
L’idea di poter fare a meno del gas russo è stato un altro errore di Bruxelles. Meglio sarebbe stato parlarne con i russi, ma la Russia era sotto embargo dal 2015 per l’invasione della Crimea.
La rinuncia al gas russo, che nel frattempo l’Europa ha dichiarato “green” assieme al nucleare, ha portato alla riapertura delle centrali a carbone e di quelle nucleari.
Per tentare di fare a meno del gas russo siamo andati a elemosinarlo proprio dagli storici alleati dei russi in Africa, dimenticandoci che il cartello del gas europeo è sempre stato controllato dai russi.
Sono caduti governi,tra cui il nostro,e l’Europa è divisa come non mai: ogni paese cerca di sopravvivere a prescindere dell’interesse comune che, in campo energetico, non può esistere.
I tedeschi hanno già deciso di razionare, i francesi pure, e hanno il nucleare, noi ancora no perché “dicono” stiamo meglio di loro e poi abbiamo il sole e lo stellone italico e c’è la caviamo sempre!
Ma il rischio, enorme e ancora sottovalutato, é che la partita a poker con i russi, dove si puntano sanzioni e ritorsioni, diventerà pericolosa quando comincerà a far freddo perché, con il freddo, i russi hanno sempre vinto.
