Non è poi tutto così verde

Il solare e l’eolico sono il modo più economico per rendere l’energia molto più costosa per il consumatore.

I sostenitori del solare e dell’eolico utilizzano il LCOE (Levelized Costs Of Energy) che valuta i costi dell’impianto di generazione per unità di energia prodotta durante il periodo di ammortamento.

Ma il LCOE è solo una minima parte del prezzo pagato poi dagli utenti finali.

Nessuno sembra prendere in considerazione il costo degli interventi sulla rete elettrica conseguenti:
 
– l’alimentazione di backup per sopperire all’ intermittenza della produzione e viceversa;

– l’installazione e la gestione di costosi sistemi di accumulo;

– una capillare integrazione della rete compresi i costi di trasmissione, distribuzione, bilanciamento e condizionamento;
 
– le perdite di efficienza: più energia eolica e solare significa meno utilizzo delle risorse dei sistemi di backup o di rete;
 
– lo spreco di suolo per la bassa densità energetica dell’eolico e del solare con un costo economico e ambientale di migliaia di km²
 

– i costi di riciclo dei materiali derivanti dalla bassa densità energetica (per kg) e dalla breve durata degli impianti eolici e solari. Più economici diventano gli asset, meno economico il costo dello smaltimento in discarica;
 
– l’inefficienza energetica netta (eROI) delle materie prime e dell’energia – di produzione, lavorazione, trasporto, aggiornamento, produzione e smaltimento dell’intero sistema;
 
– i costi per la salute e l’ambiente, ovvero danni alla vita vegetale e animale, effetti negativi sui sistemi climatici, compresi il riscaldamento, l’estrazione eolica e i cambiamenti atmosferici. E l’impatto sulla salute dovuto all’enorme quantità di rifiuti tossici.
 
L’energia nucleare comporta invece costi iniziali elevati, ma fornisce energia elettrica economica, abbondante e costante per decenni, senza dipendere dalle condizioni meteorologiche o da quelle della rete,che invece bilancia.

Una centrale nucleare viene installata in siti produttivi esistenti e risulta molto più conveniente.
 
Una buona analogia è la differenza tra la costruzione di un ponte e l’uso di un traghetto per attraversare un tratto di mare.

Un ponte è più costoso da costruire di un traghetto, ma è più comodo ed economico da usare di un traghetto nel tempo.
 

Autore: edoardobeltrame

“Ho scoperto il modo di ingannare i diplomatici. Io dico la verità, e loro non mi credono mai.” (C.B.C)

2 pensieri riguardo “Non è poi tutto così verde”

  1. Discorso assolutamente simile si può fare per l’auto elettrica.
    Dicono: ma l’auto elettrica non inquina.
    Diciamo: si, non inquina nel luogo di utilizzo, ma inquina a monte, dove è prodotta l’energia elettrica, dove sono state estratte le terre rare ed i minerali necessari alle batterie e ai motori, inquina quando si dovrà smaltire a fine ciclo vita. Occorrerebbe creare un parametro che tenga conto di tutte queste cose. Poi e solo poi si potranno fare i racconti.
    Stesso discorso per le lampade led T8 retrofit nelle plafoniere con ballast elettromagnetici. Avevo letto da qualche parte che per via dello sfasamento e della componente capacitiva i tubi a led in tali plafoniere consumano addirittura di più che i tubi T8 a fluorescenza tradizionali. Ora, non sono un esperto ma sarebbe ridicolo se fosse vero.
    Ma questi cosa hanno intenzione?
    Dove ci vogliono portare?
    Fin dove ci vogliono affamare?
    E per cosa poi? Per far diminuire di un 0,% le emissioni di CO2 europee che già ammontano a meno del 20% del totale mondiale, mentre Cina, USA, Russia ed India impunemente superano il 50% messe insieme?
    Tafazzi?

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