Nei prossimi mesi, milioni di utenti dovranno saranno costretti a passare al mercato libero: sarà impossibile sottoscrivere un contratto di “tutela simile” senza internet e un corso d’informatica.
Così saranno in molti a concludere contratti al telefono e senza capirli, diventando preda di fornitori senza scrupoli.
Pochi verificano la lettura finale del vecchio contratto che permette al vecchio fornitore di fregare per l’ultima volta l’utente che ha deciso di lasciarlo.
L’operazione dipende dal distributore che, per abitudine, non legge i contatori pur essendo pagato per farlo.
Succede così che il vecchio fornitore addebiti una quantità di energia stimata maggiore di quella effettivamente consumata, lasciando all’utente l’unica possibilità di rivalersi sul fornitore che subentra, il quale invece non c’entra nulla e comincerà a fatturare energia partendo da un dato di consumo sbagliato.
Inizia così una serie di azioni di rivalsa da parte dell’utente che ha tutto il diritto di non pagare una bolletta falsa.
Il cambio di fornitore dovrebbe prevedere la lettura contestuale del contatore cosa che invece, inspiegabilmente, l’Autorità per l’energia nega.
la lettura di swithout é un vero atto di fede per l’energia elettrica.
in compenso i nuovi contatori smart gas perdono già il dato di consumo.
in pratica non servono a nulla perché al sistema fa comodo che paghiamo consumi stimati.
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Buonasera,
il problema, a mio avviso, si pone in maniera più grave per il cambio di fornitore relativo al gas.
I contatori G4 delle utenze domestiche non sono teleletti; quasi mai passa il letturista e, di conseguenza, spesso il distributore stima la lettura di switch. Sbagliandola.
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