Breve storia dell’energia (3): liberalizzazione, tangenti e rinnovabili

Dal CIP6 in avanti, l’idea di scaricare tutto in bolletta prende piede. Ci finirà, alla fine, anche il canone RAI che con l’energia elettrica non c’entra per niente.

Dal 1995 AEEG – Autorità per l’Energia Elettrica e il Gas poi Arera – stabilisce come, quando e in quale misura, gli incentivi saranno spalmati nelle bollette.

É meglio però che il consumatore, utile idiota del sistema, non sappia come gli vengono sfilati i soldi dalle tasche e così le bollette diventano sempre più complicate.

Il 1999 è l’anno del c.d. decreto Bersani “di liberalizzazione”. Favorisce gli ex-monopolisti di allora, stiracchiando i criteri di una delibera europea, e per la prima volta impone il pagamento degli “oneri generali di sistema“, che non solo sono ancora lì, in bolletta, ma ne sono una delle voci più importanti.

Nel 2002 Enel vende il 60% delle sue centrali. Una parte viene rilevata dalla spagnola Endesa, che poi tornerà Enel. La rete di trasmissione passa a Terna, che diventa così il monopolista concessionario dell’alta tensione. Enel mantiene il monopolio della distribuzione, si fa da sé i nuovi contatori intelligenti (per chi?) in odore di illegalità.

Attraverso Enelpower si lancia in ardite e sconclusionate acquisizioni all’estero mentre in Italia tornano le tangenti.

L’energia viene ora venduta alla borsa elettrica.

Berlusconi, grande amico di Putin, cerca di tagliare fuori ENI, impegnandosi direttamente con i Russi per il gas con l’amico Mentasti ma non passa.

In un delirio di onnipotenza, Enel, sotto il comando di kaiser Franz Tató, va a cercare gas liquefatto in Nigeria, s’impegna a comprarlo ma poi non riuscirà a farlo arrivare in Italia direttamente e dovrà passare dalla Francia.

Senza una strategia e con la benedizione delle banche, le centrali elettriche esistenti vengono convertite a gas e ne vengono costruite nuove dovunque.

Le ultime centrali non sono ancora entrate in servizio, pur avendone già pagata una parte, con il buco MPS che ha salvato anche Sorgenia, quando nasce la vera energia rinnovabile, quella da sole e vento.

Verrà trionfalmente incentivata con le bollette e con i cinque conti energia.

Pagheremo tutto noi: oggi 15 miliardi di euro all’anno.

Con la garanzia delle bollette, le banche finanziano qualsiasi progetto: c’è chi mette i terreni e chi addomestica i funzionari comunali; i pannelli sono cinesi progettati in Germania.

I primi ad annusare l’affare sono i fondi verdi stranieri che oggi incassano incentivi multipli del prezzo d’energia in borsa.

Come accaduto per il CIP6, si assegnano anticipatamente i diritti anche a piccole società locali, spesso legate all’illegalità e al malaffare; si specula sulla rivendita dei diritti e gli utili finiscono esentasse in Lussemburgo.

Le rinnovabili, e il crollo della domanda, mettono definitivamente fuori mercato le centrali a gas appena ultimate. E Sorgenia affonderà MPS.

Con il “capacity payment” : pagheremo anche le centrali perché non producano ma siano lì a disposizione per quando non c’è sole o vento.

Adesso tutti vogliono chiuderle, Enel per prima 23, perché non sono remunerative e abbiamo una potenza installata più che doppia del picco della domanda.

Sono tutti indebitati e cercano compratori e alleati.

Enel ripete gli stessi errori di Enelpower,con investimenti nelle rinnovabili di dubbio ritorno economico.

L’industria elettromeccanica nazionale è sparita: Ansaldo è dei cinesi che entrano anche nel capitale dei nostri fondi infrastrutturali e nelle strutture: CDP e Terna.

13/11/2016

(continua…)

Liberi di consumare energia dell’Enel

“Saremo tutti più liberi di comprare gas dall’Eni”  fu il commento di Franco Tatò sul decreto Letta che 16 anni fa intendeva liberalizzare il mercato del gas.

L’allora AD di Enel aveva ragione: il codice di rete della Snam, che trasportava tutto il gas nazionale per l’ENI, venne preso per buono dall’Autorità per l’energia e tutto restò come prima.

Con la benedizione di Renzi, Enel ha deciso ora di sostituire 40 milioni di contatori e le specifiche sono state predisposte dall’Autorità per l’energia, che non ha alcuna competenza sul tema.

Sui contatori, e sulla loro illegale gestione da remoto, dovrebbe esprimersi il MISE, a cui compete la metrologia legale ma,invece, silenzio!

Il consumatore, che nel corso degli anni ha pagato bollette sempre più care, pagherà anche i nuovi contatori che non gli serviranno a nulla.

La nuova strategia di Enel é il completamento della “felice intuizione” ( Francesco Starace – attuale AD di Enel di Tatò che creò dal nulla il contatore elettronico, che nessuno gli aveva chiesto, che Prodi legalizzò con un decreto e che nessuno ha mai capito come funzioni.

La “felice intuizione”  fu di metterci in casa, facendoceli pagare, milioni di contatori illegali perché nessun ente terzo indipendente li aveva omologati; nessuno ha mai stabilito per quanto tempo possano funzionare; sono milioni quelli con il visualizzatore spento e non possono neppure essere letti, così le bollette ci addebitano sempre consumi stimati.

Siccome i soldi li metteremo noi, come cittadini e come utenti, Enel ha deciso così di sostituirli.

Contemporaneamente, l’Autorità per l’energia ha deciso anche la sorte dei traders – non per niente appena insediatosi al vertice di Enel Starace li definì parassiti –  che saranno multati, retroattivamente, per avere speculato sugli sbilanciamenti e condizionato il mercato.

Enel, che é anche il produttore di riferimento, consoliderà così il monopolio della distribuzione e della misurazione presentandosi ai consumatori che lasceranno il mercato tutelato, con il nuovo nome – Servizio Elettrico Nazionale – che sottende una certa ambizione.

L’ interrogazione del M5S riuscirà a svegliare il Ministero, l’Antitrust o la Commissione Europea?

L’Autorità contro i consumatori

Nessuna tutela per il consumatore alla sostituzione di un contatore!

Lo prevede l’Autorità per l’energia“La regolazione vigente non prevede la vostra presenza all’operazione salvo che il contatore sia posto in un luogo non facilmente accessibile per il distributore in assenza del cliente finale o di un suo delegato. Inoltre non è previsto il rilascio al cliente di documentazione ai fini della certificazione della lettura di rimozione il quale, pertanto, è riconducibile a scelte operative del distributore”.

Le conseguenze sono:

  • a meno di non dover entrare in casa, il distributore può continuare indisturbato a installare contatori, omologati o  illegali, come ha fatto negli ultimi anni, senza neppure informare l’utente;
  • ammesso che riusciate a leggerlo, l’Autorità ritiene del tutto inutile che registriate i dati di consumo del vecchio contatore. Meglio invece non fidarsi di dati di bollette che magari arriveranno dopo mesi e quindi fate verbalizzare i dati di consumo.

E’ un vostro diritto!

Come quello di sapere a che titolo si presenta un terzo (il distributore) senza che il vostro fornitore vi abbia neppure informati.

E se invece il vecchio contatore non si legge o é illegale, fatelo sequestrare.

Dalla banda larga al monopolio con i contatori

Per il nuovo AD di Enel: “l’operazione banda larga ha senso se si coprono i 33 milioni di contatori. La nostra proposta è di posare la fibra nel cosiddetto ultimo miglio.  Se si fa coincidere questa disponibilità con il nostro piano di sostituzione di 33 milioni di contatori che abbiamo installato 15 anni fa, a partire dal 2016 gli oneri per il sistema diventano decisamente inferiori”.

La benedizione di Renzi non si è fatta attendere.

Traduzione: se voi del Governo ci fate succhiare qualche miliardo dalle bollette, noi sostituiamo decine di milioni di contatori illegali, prima che vengano tutti sequestrati.  Fate pure rientrare l’operazione nella banda larga telefonica, che con i contatori non  c’entra nulla. Così manterremo il monopolio e in cambio vi promettiamo cospicui dividendi per i prossimi vent’anni.

Attenzione quindi perché potrebbero farci lo stesso scherzetto di quindici anni fa quando Enel iniziò a installare senza farli omologare da nessun ente terzo indipendente con il risultato che oggi non è possibile verificare legalmente se misurino correttamente né quanto tempo possano durare senza perdere la precisione di misurazione.  

Con l’aggravante che solo Enel, che li gestisce da remoto, sa come funzionano.

Il Ministero dovrebbe pronunciarsi sul sistema di misura comprensivo di: contatore, protocolli di comunicazione e sistemi remoti perché l’Autorità per l’energia non ha alcuna competenza in Metrologia.

Enel potrebbe, per assurdo, decidere quanto un utente deve consumare o quanto un produttore di energia rinnovabile produrre.

Breve storia dell’energia (5):ritorno al monopolio

“In Italia, Enel è la più grande azienda elettrica. Opera nel campo della generazione di elettricità da impianti termoelettrici e rinnovabili con quasi 31 GW di capacità installata. Di questi, più di 3 GW sono costituiti da impianti di generazione da fonti rinnovabili gestiti attraverso EGP. Inoltre, Enel gestisce gran parte della rete di distribuzione elettrica del Paese e offre soluzioni integrate di prodotti e servizi per l’elettricità e il gas ai suoi 31 milioni di clienti italiani”.

Lo si legge oggi sul sito di Enel e lo denunciava l’Antitrust, già nel 2007.

Il picco della richiesta di energia elettrica del luglio scorso é stato di 53 GW.

Enel avrebbe potuto coprirne il 58%, condizionando il mercato.

Il nuovo AD, appena insediatosi, definì “parassiti” i traders e ricordò il passato:

“In Italia è stata avviata, tra i primi paesi al mondo, una importante innovazione tecnologica per un’intuizione di Franco Tatò che oggi ha reso il nostro paese l’unico a livello globale ad avere completamente digitalizzato la rete di distribuzione con l’istallazione di 36 milioni di contatori digitali all’interno di un sistema completamente digitalizzato. 

La rete oggi è in grado di gestire grandi complessità, come i 600 mila impianti di generazione presenti sul territorio dai quali affluisce l’energia, senza particolari problemi. 

E posso annunciare che presto si compirà un ulteriore salto in avanti: dal 2016 metteremo in funzione un nuovo contatore digitale, per dare una serie di servizi aggiuntivi e ulteriori capacità di gestione di questa rete”

L’intuizione del kaiser Franz Tatò fu quella di piazzarci in casa un contatore illegale che, ancora oggi, viene sequestrato mentre il sistema “completamente digitalizzato” lo conosce solamente Enel.

Enel avrebbe poi dovuto separare da anni l’attività di distribuzione da quella di vendita ma l’ha fatto solo un mese fa, dopo aver perso il ricorso al TAR, contro l’Autorità per l’energia che le imponeva semplicemente la direttiva europea.

Secondo Enel, l’Autorità non aveva autorità per imporlo.

Quando invece serve, l’Autorità ha l’autorità di approvare i contatori di seconda generazione che, con la scusa della banda larga, Enel ci vorrebbe rimpiazzare in casa.

Il mercato tutelato finirà tra un anno e mezzo e in questa situazione sarà facile per Enel rafforzare la posizione offrendo contratti di lungo termine come spiegava Starace:

“Nel 2003 l’Unione Europea decise che i contratti a lungo termine tra i produttori e i consumatori dovevano essere impediti, inserendo obbligatoriamente una clausola che garantisse ai clienti la possibilità di recedere senza alcuna penale in ogni momento. Una scelta che in quella fase era corretta, perché in Europa in quel momento c’era scarsità di produzione e un eccesso di potere contrattuale dei produttori…..i clienti andavano dunque protetti. Dopo 11 anni lo scenario è cambiato. Il potere di mercato si è addirittura invertito, con un eccesso di capacità produttiva a livello europeo che consentirebbe a qualunque consumatore di avere un vantaggio contrattuale importante a patto di mettere di nuovo in gioco anche la durata nel tempo del contratto….. Sì, sono sicuro che contratti più lunghi e quindi più vincolanti sarebbero davvero più convenienti”. 

Qui finisce la breve storia dell’energia e l’illusione della liberalizzazione del mercato.

(fine)

Enel, l’energia che fa e disfa

Patrizia Grieco, nuovo presidente dell’Enel, parla di contatori.

Dal 2000 al 2006, Enel ha installato venti milioni di contatori senza omologarli, come invece prevedeva la legge, con il risultato che se un consumatore lo fa notare, il contatore gli viene immediatamente sostituito ma, se si rivolge all’Ufficio Metrico, il Prefetto lo sequestra e ne impone la distruzione.

Sanzione amministrativa di 700€ al fornitore di energia elettrica.

Decine di milioni di vecchi contatori – quelli con la rotellina che girava – furono sostituiti con il contatore elettronico intelligente di Enel, che avrebbe dovuto farci risparmiare perché, in teoria, avremmo in ogni istante,potuto verificare il nostro consumo.

Ora che diventa attuale la banda larga telefonica, anche  se non ha nulla a che vedere con i contatori, Enel decide che i contatori, illegali e in buona parte spenti, “stanno arrivando a scadenza di vita naturale”.

I contatori non sono mai stati omologati da nessuno, nessuno sa come funzionino e, cosa ben più grave, quali operazioni possano essere fatte da remoto modificando i parametri di misura.

Non essendo stati omologati da nessuno, nessuno poteva, né può stabilire oggi la loro vita naturale, quando cioè vengono meno, sia la precisione nel misurare che i difetti per l’etá.

Lo decide per tutti noi Enel,anche perché il soldi li metteremo noi con le bollette: 3 miliardi di euro!

Con 32 milioni di contatori funzionanti in Italia, il monopolio di Enel sulla misura è totale e la dichiarazione del suo presidente lo conferma, con buona pace per i sonni dell’Antitrust.

Con il totale controllo della misurazione dei consumi, e quindi della domanda, non è poi così difficile prevedere in tempo reale il prezzo dell’energia e quindi, producendola ancora in buona parte, controllarne il prezzo e quindi il mercato.