“L’Arma dei Carabinieri ed Enel ancora più vicine per la prevenzione e il contrasto all’illegalità, la tutela dell’ambiente e del territorio….la protezione dell’ambiente e delle risorse naturali, la lotta ai cambiamenti climatici e il contributo per uno sviluppo economico sostenibile. Particolare attenzione sarà dedicata alla tutela alla sicurezza e continuità operativa delle reti e delle infrastrutture elettriche, alla protezione del personale preposto alla loro gestione e al patrimonio aziendale.”
Il comunicato stampa è del novembre 2021.
Il contrasto all’illegalità compete ai Carabinieri, mentre Enel è una società privata che produce, distribuisce e vende energia elettrica.
Non si occupa di tutela ambientale, del territorio e delle risorse naturali mentre sono di sua specifica competenza “la sicurezza e la continuità operativa delle reti e delle infrastrutture“, servizi che i consumatori pagano con le bollette.
Quindi se i Carabinieri collaboreranno con Enel, il consumatore dovrà pagare anche i Carabinieri oppure la Convenzione con Enel è a titolo gratuito?
Il rischio é che il “guardi che se non fa il bravo chiamo i carabinieri” valga alla fine più per Enel che per il normale cittadino, che si sente sempre più spesso rispondere “abbiamo tutte le pattuglie impegnate“.
Alcuni lettori hanno già segnalato simili comportamenti e una sorprendente solerzia dei Carabinieri ad intervenire, per poi, incredibilmente, neppure verbalizzare l’ intervento.
L’intervento dovrebbe infatti risolversi sempre con la redazione del verbale: definire il soggetto che ha telefonato, luogo, data, ora e del motivo della richiesta, e una sommaria descrizione dei fatti accertati.
E’ il caso, che sembra ricorrente, quando un consumatore rifiuta la sostituzione dei vecchi contatori con quelli nuovi, che vengo utilizzati illegalmente.
Se “tutela della continuità operativa delle reti” significa anche imporli, con l’aiuto dei Carabinieri, c’è il rischio che a trarne vantaggio sia solo Enel.
La forma di collaborazione, tra una società privata e un corpo militare dello Stato, dovrebbe essere legittimata da un provvedimento amministrativo.
Non esistono precedenti perché è come se Enel venisse investita di un potere ispettivo, e di generico controllo sul territorio, sconosciuto nelle proprie finalità societarie.
Una situazione allarmante perché le reti, sempre più intelligenti e ricche di dati sensibili dei cittadini, sarebbero controllate dal monopolista della distribuzione elettrica.