Le colonne di ricarica spuntano come funghi ma, con l’arrivo del caldo, i milanesi si preparano ai blackout.


In attesa delle indicazioni del regolatore, il remunerativo business delle stazioni di ricarica prosegue con grande soddisfazione di venditori e distributori.
Per dare nuova potenza elettrica, che per la ricarica delle macchine è tanta, bisogna modificare la rete di distribuzione proprio per evitare disagi a quelli che l’auto elettrica non hanno.
Si installa ,cioè, una colonna di ricarica della potenza di un condominio di cinquanta appartamenti solo dopo aver capito come influenzerà il sistema elettrico della zona.
Se non lo si fa bene, anche quest’anno avremo i blackout e non sarà solo colpa del caldo.
Ma chi paga la connessione delle stazioni di ricarica alla rete di distribuzione? Non sarebbe stato meglio rinnovare la rete prima di installare le stazioni di ricarica? Qual’è il criterio del loro posizionamento? È vero che chiunque può chiederne l’installazione?
Le ricariche sono di tipo diverso, il suolo è pubblico e il suo utilizzo dovrebbe essere regolato. E non si sa ancora come viene effettuata la misurazione.
Questo succede a Milano ma nel resto del paese si segue lo stesso non-criterio?
Nel dubbio i distributori si sono cautelati!


