Contatori o apparecchi radio?

Per sostituire il contatore di energia elettrica,  il distributore locale minaccia un avvocato di Catania di far intervenire i Carabinieri; come già accaduto in Liguria e in Irpinia.

C’è un accordo con i Carabinieri ?

A Catania l’utente diffida l’addetto dall’effettuare qualsiasi operazione presso un domicilio privato mentre edistribuzione (il distributore locale) trasmette, su richiesta,una dichiarazione di conformità.

Il documento però si riferisce a generiche apparecchiature di telecomunicazione e non ai contatori di energia elettrica.

La conformità metrologica deve necessariamente e unicamente riferirsi al decreto legislativo n° 22/2007, che recepisce la direttiva europea MID sugli strumenti di misura.

La marcatura CE, seguita dalla M e dall’anno di verifica, sono le prove che si tratta di uno strumento di misura omologato.

La conformità alla normativa europea CE 0051 è del tutto hinutile!

Il MISE, competente in materia, non ha mai confermato la legalità dei sistemi di misurazione di energia elettrica se il contatore possa essere gestito o modificato da sistemi di controllo remoti.

Numerose interrogazioni e audizioni parlamentari non hanno portato a nulla.

Per Arera, alla quale non compete la metrologia legale, ma è stata coinvolta in questa commedia, il contatore è una radio!

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L’onorevole Crippa

“Fermiamo immediatamente i nuovi contatori dell’Enel” scriveva così Davide Crippa Del M5S nel 2017, mentre Enel sostituiva i primi contatori dei 40 milioni previsti.

L’intervento dell’attuale capogruppo alla Camera del M5S, non era il primo sull’argomento.

Insieme ad altri, nel 2013, aveva firmato un’interrogazione parlamentare, alla quale l’allora vice-ministro in carica rispondeva in modo evasivo e nascondendo la verità.

Non soddisfatto, Crippa continuava la battaglia sul suo blog personale, chiedendosi: “chi controlla i contatori dell’Enel”.

Forse, anche per questa sua frenetica attività in campo energetico, il primo Conte lo nomina sottosegretario al MISE, con delega proprio per l’energia.

Crippa sarebbe stato quindi nella posizione giusta per rispondere alle sue stesse domande e approfondire l’argomento.

Invece, con la nuova carica, le curiosità del Crippa scemano, e quando l’anno successivo Roberto Traversi lo interpella, Crippa risponde come gli era stato risposto sei anni prima e la “soap opera” dei contatori, come l’aveva definita la prima volta, diventa solo un brutto sogno.

La sostituzione dei contatori con sistemi di misura illegali prosegue, e se qualcuno si oppone, Enel chiama i Carabinieri.

Dobbiamo poi a Crippa l’estensione di due anni del mercato tutelato, perché i consumatori sono ignoranti e non in grado di scegliere.

Ravvedimento sui contatori in UK

Un articolo del Telegraph denunciava l’anno scorso i problemi degli smart meters: difficile controllo delle bollette, rilevamento dei dati di consumo simile a una lotteria, cattivo segnale di trasmissione, display illeggibile, sicurezza del software e privacy.

In definitiva, nessun risparmio per il consumatore.

Il governo, che inizialmente voleva sostituirli tutti entro il 2020, dopo i primi sette milioni ha fatto retromarcia perché la sostituzione aumenta solo le bollette.

Molto interessanti le recenti considerazioni di Ofgem – l’autorità inglese per l’energia – in merito ai diritti del consumatore.

In Italia la situazione é grottesca: l’incumbent – per i non addetti l’Enel – decide di punto in bianco, e senza chiedere il permesso a nessuno, di sostituire 44 milioni di contatori perché, non solo li costruisce ma potrà anche gestirli come meglio gli aggrada.

Per dare un minimo di ufficialità all’operazione, il cui costo sarà a totale carico dei consumatori, le specifiche vengono predisposte dall’Autorità per l’energia, che però non ha alcuna competenza in metrologia legale.

Con il risultato che il nuovo contatore diverrà parte di un sistema di misura illegale e sarà manipolabile da remoto dall’incumbent, che deciderà quanto consumiamo.

 

 

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