L’Antitrust avviava, alcuni mesi fa, quattro procedimenti nei confronti di Acea, Edison, Enel ed Eni per questioni inerenti la fatturazione e siamo ancora in attesa dei risultati.
Il tema compete all’Autorità per l’energia e non all’Antitrust, che avrebbe ben altro di cui occuparsi, come la posizione dominante di Enel, denunciata proprio dall’Antitrust nel 2007, e invece:
“A fronte di numerosi reclami e segnalazioni, ricevute anche da diverse associazioni dei consumatori, l’indagine è volta ad accertare eventuali violazioni del codice del Consumo in merito a varie condotte degli operatori: la fatturazione basata su consumi presunti; la mancata considerazione delle auto-letture; la fatturazione a conguaglio di importi significativi, anche a seguito di conguagli pluriennali; la mancata registrazione dei pagamenti effettuati, con conseguente messa in mora dei clienti fino talvolta al distacco; nonché il mancato rimborso dei crediti maturati dai consumatori”
I fornitori di energia elettrica fatturano sempre consumi stimati, nonostante le decine di milioni di contatori intelligenti e illegali.
Frequenti le mancate registrazioni dei pagamenti ricevuti dai fornitori, con distacco automatico, e senza alcuna raccomandata come imponeva l’Autorità per l’energia.
L’auto-lettura comunicata dall’utente non viene presa in considerazione perché il fornitore resta in attesa della validazione del distributore, che però non lo fa.
Frequente la richiesta di conguagli pluriennali, solo perché nessuno legge i contatori.
Partite economiche gigantesche restano in sospeso per anni dando un’idea della quantità di denaro gira nel settore.
Lo Stato gongola perché dalle fatture di consumi stimati, sempre maggiori di quelli effettivi, incassa più accise, più imposte e più tasse.