Controllo consumo gas (utenze industriali)

Come tenere sotto controllo il consumo di gas PMI

PDR – misuratori con calibro G >100 (160 m3/h)

Numero del PDR: intestazione del contratto,fornitore e distributore

Condizioni contrattuali: tariffe, scadenze e rinnovi

Controllo legale di ogni gruppo di misura:

  1. Dati di targa del misuratore > foto
  2. Dati di targa del convertitore associato al misuratore > foto
  3. Validità metrologica del misuratore
  4. Validità metrologica del convertitore > bollo verde di verifica
  5. Libretto d’impianto (https://www.arera.it/allegati/operatori/gas/istruzioni_atdg.pdf)
  6. Verbali d’installazione di tutti gli strumenti e successivi interventi
  7. Verbali di verificazione biennale del convertitore
  8. Comunicazioni con fornitore e/o distributore

Controlli tecnici:

  • Congruità del misuratore con utilizzo del gas a valle
  • Congruità impiantistica del gruppo di misura (foto)
  • Pressione di alimentazione (contrattuale ed effettiva) > manometro
  • Controllo verso del flusso in alimentazione
  • Lettura dato del volume sul misuratore
  • Lettura dati del convertitore
  • Allineamento misuratore/convertitore
  • Coerenza con i volumi addebitati con le bollette
  • Controllo consumo specifico e consumo storico

Registrazione settimanale delle seguenti letture:

  1. volume indicato dal contatore (m3);
  2. volume base – Vb – indicato dal display del convertitore (sm3);
  3. volume misurato – Vm – indicato dal convertitore (m3);
  4. pressione indicata dal convertitore (mbar).
  5. Pressione alimentazione su manometro addizionale

Anomalie tecniche ricorrenti, cause di errate misurazioni:

  • Macroscopici difetti impiantistici (foto)
  • Misuratori che sovramisurano perché non adatti
  • Misuratori obsoleti o difettosi non controllati
  • Mancata trasmissione dei dati di consumo > consumi stimati
  • Disallineamento contatore/convertitore
  • Macroscopici errori di lettura in fase di sostituzione
  • Vigilanza zero se non su segnalazione e manco quella
  • Responsabilità errate tra MISE e ARERA
  • Passaggi di proprietà impianti senza verifiche tecniche

 

 

 

 

Il buco

Le bollette non pagate di luce gas, in carico alle società di recupero del credito, valevano 6,4 miliardi nel 2015. Una cifra che non tiene conto delle sofferenze delle società che non erano ancora ricorse al recupero dei loro crediti.

La stessa cosa sta accadendo in Germania.

Finisce così tutto in mano agli  intermediari finanziari, prevalentemente stranieri, che comprano a sconto le bollette scadute e provano a recuperare il credito con formule negoziali o piani di rimborso, ad un costo che va dal 2% al 10% del valore nominale.

Lo schema é lo stesso dei mutui e dei NPL. Ipotizzando un 2016 peggiore del 2015, ricordo che, grosso modo, un terzo della bollette va al fornitore, un terzo agli oneri di sistema e l’ultimo terzo allo Stato tra tasse, accise e IVA.

Quindi, nell’ottimistica ipotesi che il buco per luce e gas sia di dieci miliardi, le società fornitrici meno capitalizzate salteranno, lo stato incasserà 3,3 miliardi in meno e il sistema che garantisce le infrastrutture di trasporto e distribuzione, oltre agli incentivi alle rinnovabili e assimilate, dovrà rinunciare a un quinto di quanto previsto.

A chi verrà chiesto di coprire il buco? Si accettano scommesse!