Le considerazioni dell’ANIE sulla sentenza della Corte Europea, che trattava i sistemi di misurazione di energia termica,vengono spesso richiamate per imporre la sostituzione dei misuratori di energia elettrica.
L’Autorità per l’energia, interpellata in Parlamento, pur non avendo alcuna competenza in metrologia legale, ha richiamato la sentenza a favore delle sostituzioni.
Questa la sentenza:
L’articolo 34 TFUE e la direttiva 2004/22/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 31 marzo 2004, relativa agli strumenti di misura, devono essere interpretati nel senso che ostano ad una normativa e ad una prassi nazionali secondo le quali un contatore dell’acqua calda, conforme a tutti i requisiti imposti da tale direttiva, connesso ad un dispositivo di trasmissione remota (telemetrica) di dati è da considerarsi un sistema di misurazione e per tale motivo non può essere usato conformemente alla sua destinazione fintantoché, assieme a tale dispositivo, non è stato sottoposto a verifica metrologica in quanto sistema di misurazione.
L’allegato 1 del decreto di recepimento della MID ( la direttiva 2004/22/CE ) elenca i requisiti essenziali del contatore.
Il pt.1 dell’art. 8 – protezione dall’alterazione – non da adito ad interpretazioni:
“Le caratteristiche metrologiche dello strumento di misura non debbono essere influenzate in modo inammissibile dal collegamento di tale strumento ad altro dispositivo, da alcuna caratteristica del dispositivo collegato o da alcun dispositivo remoto che comunichi con lo strumento di misura”.
I contatori,che e-distribuzione sta sostituendo in tutta Italia,sono collegati a dispositivi remoti che possono influenzare le caratteristiche meteorologiche del contatore, tanto é vero che all’utente moroso viene ridotta, da remoto, la potenza a sua disposizione.
Il fatto quindi che il contatore sia omologato MID, ma che venga utilizzato, o possa essere manipolato da remoto a mezzo di protocolli di comunicazione noti solo al distributore, rende la transazione commerciale tutt’altro che trasparente.
Grazie Cavaliere Nero per la precisazione, devo dedurre a memoria non ricordo, che la direttiva UNI EN 834 sia rimasta a rango di norma tecnica senza avallo della legge.
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e come si fa a sincronizzare, al minuto secondo, 40 milioni di contatori? Neppure Mandrake ……
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Grazie per le risposte mi avete chiarito.
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Le considerazioni dell’ing.Beltrame mi trovano sostanzialmente d’accordo. Il famoso scienziato e precursore della bomba atomica Albert Einstein dimostrò nella sua “teoria della relatività ristretta”, l’impossibilità di sincronizzare 2 orologi. Ebbene, ci spieghi allora come fa il gestore della rete dei contatori ad assicurare che milioni di contatori segnino lo stesso orario al momento del cambio della “fascia” che coincide col cambio del prezzo al kWh ?
Azzardo una possibile e semplice spiegazione. Da remoto “sincronizzano” i clock interni dei contatori per conseguire in modo semplice la simultaneità del “cambio fascia”. Semplice no ? Un giochetto da ragazzi. Ciò però implica la necessità di cambiare da remoto una variabile, il tempo, che è una delle 7 unità di misura fondamentali del Sistema Internazionale di Misura. Meditate gente. Meditate …
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Le norme UNI EN sono norme tecniche che sottostanno di rango a quelle legali.
Solo quando la Legge le “battezza” come legali allora finiscono sullo stesso piano.
Se ciò non avviene,sono e rimangono semplici norme tecniche, o norme dette di legislazione volontaria.
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Tutti i riferimenti li trova anche sulle pagine del blog ai quali la rimando: le transazioni sono regolate unicamente dalla metrologia legale. Dica al suo ing. di documentarsi e di non raccontare balle!
Se poi vuole pagare sulla base delle indicazioni di aggeggi che nessuno sa che cosa misurino e indichino solo dei numeri, é libero di farlo.
https://edoardobeltrame.com/2017/07/06/la-bufala-dei-ripartitori/
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Salve proprio oggi ho fatto una discussione con un ingegnere che afferma la legalità dei ripartitori e che l’ UNI EN 834 ha prevalenza su legge metrica. Ma anche la direttiva MID 004 dichiara che i strumenti di misura omologati per misurare le calorie sono solo i conta calorie, e il T.U 7088/1890 art 11 e i contrasto con l’UNI EN 834 che prevede che sul display ci sia un un numero adimensionale.
Mi può delucidare Ing. Beltrame allora chi ha prevalenza per misurare il calore sui caloriferi.
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