La bolletta , di un utente londinese addebita 3.400 kWh.
L’utente “domestico tipo” italiano ne consuma 2.700.
La bolletta viene emessa due giorni dopo la lettura “fisica” del contatore, ed é composta da tre voci: il prezzo dell’energia (16 cent/kWh), le spese fisse (21 cent/giorno) e l’IVA (5%).
In totale 19 cents/kWh e siamo a Londra.
Tre informazioni essenziali per il consumatore:
- in base ai suoi consumi, spenderà 552 sterline all’anno, a prezzi variabili;
- sta utilizzando la migliore tariffa di acquisto;
- potrebbe ottenere una riduzione del 15% se aderisse all’offerta dello stesso fornitore, che prevede il prezzo fisso.
Interessante la tariffa di comparazione – TCR – che servirà al consumatore per valutare le offerte di altri fornitori, perché a quella, e solo a quella, dovranno riferirsi nel caso proponessero di subentrare.
L’altra bolletta fattura energia elettrica e gas.
Il gas viene fatturato in kWh – unità di misura legale dell’energia – e non in standard metri cubi (Smc) come succede illegalmente in Italia.
L’IVA è del 5% e non viene applicata sulle alle accise.
Vengono indicati i numeri di matricola dei contatori, sia del gas che dell’energia elettrica.
L’ultima lettura dei contatori risale alla settimana antecedente l’emissione della bolletta.
E’ lecito chiedersi come sia stato possibile trasformare le bollette italiane in autentici rebus che non servono a nessuno se non a quelli che, ogni sera, ci martellano con le loro offerte che non saremo mai in grado di valutare.
Sono società in cerca di soldi, continuo a controllare i consumi perché ho scoperto una babilonia vera e propria anche sulla tari.
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