Gli oneri di sistema delle bollette valgono 17 miliardi di euro all’anno e, prima di socializzarli, sarebbe corretto analizzarli fino all’ultimo euro e ridurli.
Sarebbe anche interessante capire come nutriamo le società che trasportano e distribuiscono energia elettrica e gas che, grazie a noi, conseguono margini operativi da record, con grande soddisfazione degli azionisti esteri.
Perché non c’è un Cottarelli di turno che riduca queste spese?
Saltano i primi operatori che non possono onorare i debiti e dobbiamo pagare tutti!
Perché non ci spiegano, prima di farci pagare ogni volta un extra diverso, quanti soldi incassa il sistema, facendoci consumare l’energia più cara in europa.
In Inghilterra, Ofgem – la locale autorità per energia – punta a risparmiare 5 miliardi di sterline nel periodo 2021-2026.
Risparmi che si otterranno mettendo un tetto ai dividendi, riducendo i periodi regolatori aprendo alla concorrenza la realizzazione di infrastrutture, abolendo la remunerazione di strutture inutilizzate e condividendo con gli utenti le efficienze realizzate.
Quindi richieste più stringenti per i business plan delle società di rete, misure per assicurare che la capacità non utilizzata non gravi sulle bollette e misure di salvaguardia per i consumatori.
Un tetto ai prezzi retail dell’energia, come proposto dal governo, per i clienti domestici che non si riforniscono ancora sul mercato libero, e che, ancora oggi, sono il 60%; tetto da aggiornare ogni sei mesi.
Da noi niente di tutto questo, ma solo un costante aumento dei costi – freschi i 5,8 miliardi di euro del dimissionario Calenda – e delle bugie date in pasto ai media, come l’ultima del costo di un caffè in più in bolletta per colpa degli utenti morosi.