In Francia, una centrale nucleare su tre é in manutenzione.
Normalmente importiamo dalla Francia quasi il 20% di quanto produciamo e quindi dobbiamo correre ai ripari.
Il Ministero dello Sviluppo ha così chiesto a Enel di prorogare la chiusura di alcune centrali del nord-ovest già destinate alla dismissione.
Torna in funzione lo storico impianto a carbone di Sampierdarena (GE) che doveva essere chiuso l’anno scorso per diventare la Tate Modern della Lanterna.
La riaccensione della centrale é una misura precauzionale, sollecitata da Terna che deve garantire l’equilibrio della rete.
Sarà un intervento a termine, il tempo necessario per il riavvio delle centrali francesi.
Per la gioia dei genovesi, tutto tornerà a funzionare come in passato, con l’arrivo di navi cariche di carbone sulle banchine del porto.
Torneranno al lavoro i soci della compagnia “Pietro Chiesa” e si svilupperà di nuovo quel ciclo di lavoro indotto che fino alla chiusura della centrale, con una serie di servizi, garantiva comunque occupazione a questa fetta di porto a oltre duecento persone.
Ci sarà un po’ di fumo, ma solo con vento dai quadranti meridionali.
Ma proprio quella centrale andava riavviata? Una centrale di 65 anni con un rendimento inesistente?
Quanto ci costerà in bolletta un kWh prodotto da quella centrale?
1 commento su “No nuke francese? Ecco il carbone!”