“Innanzitutto i nostri più grandi mercati come Germania, Francia e Italia”.
Sono per Gazprom i principali sbocchi del raddoppio del Nord Stream, il gasdotto russo-tedesco sotto il Baltico che assorbirà gli attuali transiti di gas attraverso l’Ucraina.
Concentrerà l’80% delle importazioni di gas russo in Germania su un’unica direttrice dando così a Gazprom una posizione dominante sul mercato tedesco.
Per ora nulla cambia: il gas russo continuerà a passare per l’Ucraina grazie alla garanzia europea sui pagamenti del gas russo usato dagli ucraini;se l’Europa non scalda gli ucraini il gas russo durante l’inverno non ci arriva.
La strategia dei russi, con l’accordo con i nordeuropei sul Nord Stream, é chiara.
Sotto embargo, hanno cancellato South Stream, contrattato e sospeso il Turkish Stream con i turchi, e confermato il raddoppio del Nord Stream con i russi, un gasdotto che già trasporta 55 miliardi di m3 gas direttamente in Germania, passando sotto il Baltico.
Con il raddoppio del Nord Stream i russi hanno anche concluso importanti scambi di assets con le principali società energetiche nordeuropee. È la dimostrazione che, per l’Europa, non ci saranno valide alternative al gas russo, che resterà sempre il più competitivo.
Dimostra anche che l’Italia molto difficilmente potrà diventare un hub del gas, come da Passera in poi, i governi volevano farci credere, proponendo opere del tutto inutili.
Le velleità degli americani di fornirci lo shale-gas, il mantenimento dell’embargo europeo a Mosca e la critica situazione siriana, che vede americani e russi su fronti opposti e gli europei in ordine sparso, ci hanno isolati anche dal punto di vista energetico.
Il nord Europa ha scelto il suo partner energetico e, se ne avremo bisogno, ci manderà il gas.