La “soap opera” dei contatori

I contatori? Non si sa cosa sono!

Bisognerebbe capire cosa sia andato storto nel processo di liberalizzazione del mercato elettrico, invece di sentirsi dire da ventiquattro anni che deve essere completato. Il decreto Bersani del 1999 é diventato legge nel 2007.

Ad esempio, i contatori sono fabbricati da Enel, sono gestiti da Enel e misurano energia elettrica, prodotta da Enel e distribuita da Enel, in concessione fino al 2030.

Anche se i nomi degli attori cambiano, la commedia resta sempre la stessa: dopo 15 anni c’è ancora il mercato tutelato, controllato da SEN, che è di nuovo Enel.

Una ventennale “soap opera” come la definì Davide Crippa, quando era ancora all’opposizione, prima di diventare sottosegretario del MISE del governo Conte 2.

Crippa pubblicó questo interessante intervento sulla piattaforma del M5S, che poi venne cancellato per finire nel dimenticatoio, assieme allo stesso Crippa.

Recuperato il post e premesso che:

  • la metrologia legale – che tutela la fede pubblica nelle transazioni commerciali che utilizzano strumenti di misura – compete unicamente al Ministero dello Sviluppo Economico;
  • prosegue la sostituzione di decine di milioni di contatori;
  • la sostituzione viene imposta ai consumatori in forza a delibere di Arera ma in assenza di pronunciamenti del MISE;
  • i misuratori, una volta installati, diventano parte integrante di un sistema che permette ai distributori di “gestirli” illegalmente da remoto;
  • il sistema, inteso come misuratore in campo, più la struttura della sua gestione da remoto, predisposta presso i centri operativi dei distributori, non è mai stato legalizzato dal MISE;
  • la gestione da remoto dei misuratori è espressamente vietata dal D.Lgs. 22.2.2007, n.22: non è ammesso cioè modificare da remoto le variabili metrologiche che concorrono alla formazione del dato di consumo;
  • lo stesso D.Lgs stabilisce che l’unico dato legalmente valido della transazione è quello che si forma sul posto e non quello letto da remoto.

Non si comprende perché i consumatori debbano pagare sistemi di misurazione non trasparenti e quantità di energia elettrica misurate dagli stessi.

Per come è stato predisposto, il sistema é molto più utile ai distributori che ai consumatori: i nuovi contatori dovrebbero facilitare i consumatori nella rilevazione dei propri consumi, e invece molto complicati e, proprio per questa ragione, non conformi alla legge.

Gestendoli da remoto, i distributori potranno raccogliere e utilizzare una notevole serie di dati sensibili, mettendoli a disposizione delle società di vendita collegate.

Alla sostituzione dei contatori, infatti, non viene richiesto alcun assenso per la privacy e sul mercato nero dei dati un contratto residenziale – gas e luce – vale 200€.

Tenuto conto che la quasi totalità dei contatori è fabbricata da Enel, e che milioni di clienti dovranno passare da SEN al mercato libero, la posizione dominante del gruppo non potrà, in questo modo, che rafforzarsi.

L’onorevole Crippa

“Fermiamo immediatamente i nuovi contatori dell’Enel” scriveva così Davide Crippa Del M5S nel 2017, mentre Enel sostituiva i primi contatori dei 40 milioni previsti.

L’intervento dell’attuale capogruppo alla Camera del M5S, non era il primo sull’argomento.

Insieme ad altri, nel 2013, aveva firmato un’interrogazione parlamentare, alla quale l’allora vice-ministro in carica rispondeva in modo evasivo e nascondendo la verità.

Non soddisfatto, Crippa continuava la battaglia sul suo blog personale, chiedendosi: “chi controlla i contatori dell’Enel”.

Forse, anche per questa sua frenetica attività in campo energetico, il primo Conte lo nomina sottosegretario al MISE, con delega proprio per l’energia.

Crippa sarebbe stato quindi nella posizione giusta per rispondere alle sue stesse domande e approfondire l’argomento.

Invece, con la nuova carica, le curiosità del Crippa scemano, e quando l’anno successivo Roberto Traversi lo interpella, Crippa risponde come gli era stato risposto sei anni prima e la “soap opera” dei contatori, come l’aveva definita la prima volta, diventa solo un brutto sogno.

La sostituzione dei contatori con sistemi di misura illegali prosegue, e se qualcuno si oppone, Enel chiama i Carabinieri.

Dobbiamo poi a Crippa l’estensione di due anni del mercato tutelato, perché i consumatori sono ignoranti e non in grado di scegliere.

Sistemi di misura illegali

La metrologia legale, che garantisce la correttezza delle transazioni, compete al Ministero dello Sviluppo Economico. La regolazione dei mercato dell’energia elettrica compete all’autorità per l’energia, ora ARERA.

Da più di dieci anni, l’Autorità per l’energia viene coinvolta in attività che non le competono mentre il Ministero latita con idee confuse.

Davide Crippa – senatore e sottosegretario al MISE – da deputato aveva presentato varie interpellanze in merito allo stato di legalità dei contatori di energia elettrica, sia all’Autorità (aeegsi) che al Ministero (mise).

Nonostante risposte evasive o errate, decine di milioni di contatori, per miliardi di euro scaricati sulle bollette, continuano a essere sostituiti.

Oltretutto l’Autorità per l’energia andava chiaramente oltre le sue funzioni istituzionali, rispondendo su temi che non le competono. la confusione di ruoli dura da un decennio.

Tutte le risposte erano contrarie al dispositivo di una sentenza della Corte di Giustizia Europea la quale stabiliva – e non per i contatori di energia elettrica  – che la connessione di uno strumento di misura a un sistema di tele-gestione da remoto integra la fattispecie di un sistema di misurazione, il quale, per le vigenti leggi metriche italiane, deve essere legalizzato.

L’ufficio legislativo del MISE, e non la Direzione competente, scrive invece che il sistema di misurazione non è oggetto della Direttiva Comunitaria MID, negando che proprio la direttiva prevede le misure di sicurezza della formazione del dato di consumo, a tutela del consumatore.

E’ lecito quindi chiedersi a cosa serva il contatore se non per gli interessi dei distributori di energia elettrica e gas che hanno deciso di sostituire i contatori, solamente perché pagati dalle bollette.

I distributori non mettono a disposizione degli Organismi di Vigilanza le caratteristiche delle interfacce dei sistemi di misura, dei protocolli utilizzati per la trasmissione dei dati di consumo né, soprattutto, dei criteri di tutela atti a impedire la modifica dei parametri di misurazione da remoto.

Possibile che il MISE ignori che la gestione di un contatore da remoto viola pacificamente i requisiti essenziali della Direttiva MID ?

Stanno sostituendo, a nostre spese anche se raccontano che é tutto gratis, gli strumenti con i quali ci misureranno gas e luce per i prossimi quindici anni e il minimo che possiamo pretendere é che la transazione sia legale, cosa che nessuno può invece garantire.

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