In vista della fine del mercato tutelato, peraltro rinviata ogni anno, sarebbe opportuno esaminare le bollette per prepararci alle proposte che ci arrivano, al telefono e sui media.
Prepararsi significa prima di tutto sapere quanto consumiamo e, sorpresa, sono pochi quelli che lo sanno. Senza sapere quanto consumiamo non occorre neppure porsi il problema e quindi diamo un occhiata ai contatori, se sappiamo dove sono.
Nel frattempo, rifiutare qualsiasi proposta telefonica che inizia con con: “prenda una bolletta che la leggiamo assieme, così gliela spiego”. Se non siamo in grado di capire una bolletta, e non sappiamo quanto paghiamo, non occorre neppure porsi il problema.
In compenso, leggere una bolletta al telefono é pericoloso perché potremmo dare informazioni sensibili, come il numero di POD che é prezioso non meno dell’IBAN.
Cerchiamo invece di capirla per primi, perché la spesa per gas e luce può valere migliaia di euro, e se non sappiamo come spendiamo migliaia di euro, é grave.
La mia recente esperienza personale passa per una prima lunga conversazione telefonica, durante la quale mi vengono sommariamente presentate le condizioni economiche dell’offerta.
L’offerta riguarda la materia prima energia e la materia prima gas, che rappresenta circa il 30% del totale delle bollette che riceverò.
Non mi viene chiesto però quanto consumo.
Se il fatto non sembra essere importante per chi vende, lo è per chi compra: il nuovo fornitore comincerà infatti a fatturarmi consumi stimati, e andrà avanti così per mesi, fino a quando il distributore non si degnerà di leggere il contatore.
Con questa procedura, il cliente finanzia per mesi, il nuovo fornitore che potrà, o non potrà, prendere in considerazione nel frattempo le nostre auto-letture perché, soggette alla conferma del distributore, latitante per definizione.
Alla fine della lunga telefonata dò il mio assenso, che viene registrato.
Dopo un paio di giorni mi arriva il contratto: 14 pagine per il gas e 14 pagine per l’energia elettrica, che dovrò leggere con una lente d’ingrandimento per scoprire le sorprese,che non sono poche.