Il parere di un avvocato, e lettore del blog, é che i contatori che Enel intende installare in più di trenta milioni di case, saranno talmente intelligenti da violare la nostra privacy.
Dopo la telefonia, con whatsapp e sms che rimangono nella memoria dei centri operativi, arriva il grande fratello anche in un altro servizio essenziale.
Misurandoci luce e gas ogni, e ad intervalli ristretti di tempo, sapranno di quanta potenza abbiamo bisogno, rispetto a quella che comunque paghiamo, quando ci facciamo una doccia o quando andiamo nella seconda casa, quando avviamo il condizionatore o il forno a microonde.
A cosa serve il garante per la privacy se uno dei suoi compiti é proprio di: “vietare in tutto od in parte, ovvero disporre il blocco del trattamento di dati personali che per la loro natura, per le modalità o per gli effetti del loro trattamento possano rappresentare un rilevante pregiudizio per l’interessato”.
The “internet of things” sbandierata continuamente da chi vuole metterci in casa i nuovi contatori, facendoceli anche pagare, violerà la nostra vita privata e darà in pasto a terzi le nostre abitudini. Gli stessi che poi ci telefoneranno ogni sera per proporci qualcosa. Si avvierà inoltre un florido mercato di dati sulle nostre tasche.