I signori dell’energia: Assorinnovabili

Il CIP6 e il capacity payment, il salvataggio di Sorgenia in conto MPS, le posizioni dominanti di Enel, di Eni e di Terna, sono solo esempi di come vanno le cose in Italia, dove le bollette mantengono tutti con la benedizione dell’Autorità per l’energia.

A difesa degli incentivi alle rinnovabili provvede un comunicato del presidente di Assorinovabili, che parla di “sviluppo di un settore che ha generato occupazione, senza contare i benefici per l’ambiente e la nostra salute e che, non ultimo, ci ha resi più indipendenti dai produttori di energia da fonti fossili”.

Assorinnovabili sa benissimo che i consumatori pagano l’energia ai suoi associati, a un prezzo di 7/8 volte quello di mercato;  sono loro che immettono in rete energia anche quando non serve a nessuno e sono loro a incassare.

Analizziamo oggettivamente il settore e chiediamoci chi sono i beneficiari. Prima di tutto sono i produttori stranieri dei pannelli; poi ci sono quelli che vendevano le autorizzazioni, i proprietari dei terreni, gli azzeccagarbugli che gestivano pratiche con i comuni, le banche e i fondi verdi.

In cambio di una modesta, e dequalificata occupazione generata per i soli installatori, il fotovoltaico ha annientato l’intero comparto termo-elettromeccanico nazionale, con devastanti effetti occupazionali sulle grandi imprese, già duramente provate dall’uscita dal nucleare.

Il paese sarà anche più indipendente dai produttori di energia da fonti fossili ma gli utenti, che sono poi il paese, dipendono a vita da quelli che producono energia rinnovabile, con l’aggravante che il prezzo delle fonti fossili si é ridotto mentre gli incentivi alle rinnovabili non calano e non caleranno per i prossimi 15 anni.

Assorinnovabili vorrebbe così le nostre bollette sempre più appesantite da incentivi per evitare la crisi del settore green, ma la crisi c’è ed è ora che anche la finanza green, speculativa quanto l’altra, finisca di pescare dalle nostre tasche trasferendo, esentasse, i profitti all’estero.

Autore: edoardobeltrame

“Ho scoperto il modo di ingannare i diplomatici. Io dico la verità, e loro non mi credono mai.” (C.B.C)

2 pensieri riguardo “I signori dell’energia: Assorinnovabili”

  1. CPL Concordia, sequestrati 8 impianti fv per frazionamento fittizio di un unico grande impianto allo scopo di ottenere iter più rapidi e tariffe più alte. Circa 16 milioni di euro di incentivi indebiti.
    La Guardia di Finanza di Monopoli ha notificato 14 informazioni di garanzia ad altrettanti progettisti e rappresentanti legali di società operanti nel settore fotovoltaico, per i reati di associazione a delinquere, falsità ideologica in atto pubblico e truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche. I provvedimenti, si legge in una nota della Gdf, giungono al termine di una articolata indagine, coordinata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Modena, basata su un’anomala concentrazione di impianti fotovoltaici in alcune aree dei Comuni di Turi (BA) e Noci (BA), i quali benché suddivisi e formalmente riconducibili a soggetti economici diversi, erano, di fatto, riferibili ad un unico centro di interessi
    economici, la CPL Concordia.
    Gli impianti sono risultati di proprietà di dieci società (con sede in Modena, Brescia, Cremona e Bologna), apparentemente non legate da alcun rapporto di affari o interesse economico di sorta. Dalle indagini sono tuttavia emerse una serie di anomalie: parziale coincidenza delle compagini societarie, ricorrenza dei medesimi notai che avevano redatto gli atti costitutivi delle società, utilizzo di analoghi modelli per l’ottenimento delle autorizzazioni previste dalla normativa in campo energetico, medesimi direttori dei lavori e progettisti incaricati per la realizzazione dei diversi siti energetici. Su questa base l’autorità giudiziaria ha verificato che tre parchi fotovoltaici di grandi dimensioni erano stati solo formalmente frazionati in più impianti di piccola potenza, allo scopo di eludere la complessa procedura prevista per il rilascio dell’autorizzazione unica regionale e, benché suddivisi e formalmente riconducibili a soggetti diversi, erano, di fatto, riferibili ad un unico centro di interessi economici, cioè CPL Concordia.
    Ammontano a circa 16 milioni di euro gli indebiti pagamenti erogati alle 10 società a discapito del Gse, somme che sono state recuperate alle casse dello Stato, sottoponendo a sequestro preventivo per equivalente le disponibilità finanziarie dei 14 soggetti coinvolti e delle società da questi amministrate, nonché gli 8 impianti fotovoltaici non regolarmente costituiti.

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