Un lettore segnala il suo caso di ricalcolo dei consumi tutt’altro che chiaro, che può essere spiegato solo ricorrendo all’esempio del salumiere:
“Signora, in merito al prosciutto che le vendo ogni giorno dal 2011, volevo dirle che credevo che la bilancia funzionasse bene e invece mi dicono solo ora quelli che la leggono da sei anni, che non è così. Per sei anni ho creduto di venderle ogni giorno un etto di prosciutto ma mi accorgo solo ora che pesava un etto e dieci grammi e quindi ora, dopo sei anni, mi deve pagare i dieci grammi in più per ogni suo acquisto degli ultimi sei anni. Se vuole, può pagarmi a rate”
La bolletta certifica come reale la lettura del 2011 e da qui parte il ricalcolo.
Questo è solo un esempio del sistema perverso utilizzato per la misurazione dell’energia elettrica che, come si nota dalle letture successive indicate nella bolletta, continua a basarsi su consumi stimati, nonostante l’utente paghi il corrispettivo della gestione del contatore che, associato al trasporto, vale in questo caso 355€.
Perché tutta questa attività di recupero credito proprio adesso? Perché, con il mercato libero alle porte, bisogna mettere a posto i numeri e chissenefrega se non ho letto i contatori per sei anni anche se venivo pagato per farlo.
I casi di ricalcolo sono numerosi.
D’altro canto la stessa TERNA conguaglia, a suo piacimento, gli sbilanciamenti tenendo in scacco le società di trading.
#contatorillegali