Una delibera dell’Autorità esamina 113 casi di errata misurazione di energia elettrica.
Copione e recitazione sono pessimi.
Un distributore di energia elettrica rileva, e trasmette per anni al fornitore, dati di consumo errati – la metà del reale consumo – per sua colpa evidente e, quando finalmente se ne accorge, presenta il conto al fornitore.
Il fornitore deve girarlo al suo cliente e non sa come giustificare il maggior costo per il suo cliente, così sporge reclamo all’Autorità.
L’Autorità si allarga su problemi di metrologia legale che non le competono: contatori illegali, installati male o manipolati, coefficienti K di misura o lettura.
Il Ministero, cui invece compete la metrologia legale, guarda e tace.
I clienti che magari pagano da anni energia elettrica misurata con lo stesso metodo, non possono ribellarsi e denunciare la situazione perché gli allegati A e B della delibera sono secretati.
ndr. la delibera dell’Autorità prende in esame solo 113 casi su decine di milioni di utenze che verranno attrezzate con un nuovo sistema di misura che non modificheranno nella sostanza la situazione.
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