I signori dell’energia: Terna

“In 10 anni di lavoro e con 10 miliardi di euro di investimenti, abbiamo creato una delle reti più moderne in Europa, con tecnologie all’avanguardia. Questo ha già consentito a cittadini e imprese di risparmiare 7 miliardi di euro, che grazie ai futuri sviluppi diventeranno 33 miliardi. Un grande risparmio firmato da Terna: utili per il Paese”

Terna campa essenzialmente sulle nostre bollette: realizza due miliardi di euro di fatturato all’anno; é facile quindi annunciare risparmi futuri visto che gli oneri di sistema delle nostre bollette, che includono anche Terna, sono letteralmente esplosi.

Una parte dei soldi delle nostre bollette finisce ai cinesi, per le lungimiranti scelte del governo Renzi, che non si é limitato ad accoglierli nella più importante infrastruttura elettrica del paese, ma anche nella Snam, quella del gas.

Occupandosi del trasporto in alta tensione, e dovendo garantire che l’Italia non resti al buio, Terna ha carta bianca su progetti che, secondo il MISE e con l’avvallo dell’Autorità per l’energia, possono essere o meno utili al paese come, per esempio, i  progetti  di interconnessione. Progetti che stanno in piedi solo perché pagati dai consumatori.

E così Terna rileva la rete elettrica dalle Ferrovie, che i cittadini avranno pagato chissà quante volte e stabilisce quali siano le centrali elettriche essenziali a garantire l’energia elettrica nel paese con risultati a dir poco sorprendenti.

Dovendo garantire il bilanciamento dell’energia in rete, un’attività alla quale provvede decidendo in modo poco trasparente, quali centrali sono essenziali le é stato anche conferito il compito di decidere quali traders di energia potranno sopravvivere perché, secondo l’Autorità per l’energia, avrebbero sbilanciato la rete.

Troppo potere a Terna?  E senza alcun controllo!

 

 

 

 

 

 

 

 

Paghiamo noi l’interconnector

Pessime notizie per i consumatori per la vicenda interconnector.

In attesa che gli elettrodotti vengano realizzati, il servizio tornerà alla sua originale forma di mera compensazione finanziaria dei differenziali di prezzo tra il mercato elettrico scelto dai beneficiari e quello italiano.

Il servizio di import virtuale consiste nella messa a disposizione, delle industrie energivore aderenti, di quantitativi di elettricità acquistata su mercati elettrici esteri da esse prescelti; l’energia viene recapitata alle società aderenti come se fossero operative le interconnessioni fisiche.

Il costo dell’operazione é a carico delle nostre bollette; e doveva scadere l’anno scorso perché, nel frattempo, avrebbero dovuto essere realizzati gli elettrodotti.

Ma invece nulla é stato fatto e, su proposta del senatore Mucchetti, il servizio virtuale é stato prorogato fino al 2021.

Cioè, con le nostre bollette, aiuteremo le società energivore a pagare meno l’energia come se potessero importarla attraverso elettrodotti che si sono impegnate a realizzare, ma che per altri cinque anni, non realizzeranno.