Un lettore riceve con la posta elettronica una fattura.
Nessun riferimento del documento è valido: non il codice fiscale, né il numero del conto corrente e non è neppure un utente di Enel; la fattura ha un numero, presumibilmente falso e addebita il consumo di maggio e giugno.
Nel testo ci sono alcuni link che forse è pericoloso aprire.
L’indirizzo del mittente non è riferibile a Enel, anche se non si può escludere a priori qualche collegamento.
L’utente inesperto si preoccupa e chiama subito Enel dicendo che c’è un errore e magari comunica all’interlocutore il POD, il consumo, l’indirizzo o il codice fiscale.
Se lo fa è fregato!
Il governo ha deciso di abolire il mercato di maggior tutela e questo è un assaggio di cosa succederà.
Spetta ad Enel indagare su chi usa, indebitamente o meno, il suo nome.