I contatori illegali

Un articolo di Qualenergia riportava le dichiarazioni di Enel:

  • “Non c’è nessuno strumento non a norma. Quelli prima del recepimento italiano della MID, seguivano le norme vigenti fino  a quel momento previste dal Comitato Elettrotecnico Italiano; quelli installati dopo il 18 maggio 2007, hanno sì la M e la data in etichetta, come previsto dal MID, ma sono sempre gli stessi apparecchi, perché rispettano specifiche tecniche che non sono cambiate con la nuova normativa europea. Per quanto riguarda la scritta CE, nei modelli pre 2007 ci sono effettivamente errori nella scelta dei caratteri, ma CE vuol dire sempre Conformità Europea. La storia del China Export è una bufala”.

Commento:

non possono essere gli stessi apparecchi perché quelli MID sono omologati e quelli dell’Enel no e se le caratteristiche e il funzionamento dei contatori omologati MID sono noti e conformi a un modello depositato, degli altri non si sa nulla. Un contatore non omologato é come un’autovettura priva del libretto di  circolazione. Se vi fermano senza libretto sequestrano il mezzo e se denunciate un contatore illegale, pure.

La legge esige marcature regolari perché garantiscono la conformità; l’errore nella scelta dei caratteri non è previsto ed é punito dalla legge.

  • “Circa il 30% dei contatori viene costruito in Italia, poco più del 30% in Europa e il resto in altri paesi. Anche in questi ultimi non è che li facciamo fare a un artigiano in un sottoscala. Il progetto italiano dei contatori è stato realizzato tenendo conto di tutte le specifiche tecniche richieste per questi strumenti di misura ed è stato validato prima dall’Istituto Italiano del Marchio di Qualità e, dopo il 2007, dalla Nederlands Meetinstituut, una società olandese indipendente di certificazione, che compie anche controlli indipendenti nelle fabbriche dei contatori per verificare che rispettino il progetto».

Commento: IMQ non aveva alcuna alcuna competenza in Metrologia Legale e non poteva certificare in merito prima del 2007.

  • “Finora la legge non prevedeva nessuna verifica periodica dei contatori elettrici in bassa tensione. Nel frattempo, però, come Enel, effettuiamo già circa 150mila controlli ogni anno sui contatori, soprattutto quelli in media tensione, per cui l’obbligo di controllo periodico già sussiste. I casi in cui si rilevano irregolarità sono pochissimi. Del resto i nostri contatori sono stati progettati proprio per dare letture sicure per almeno 20 anni”.

Commento: Lo scandalo è che i contatori pre-MID non possono essere verificati legalmente. Le responsabilità ricadono sul Ministero dello Sviluppo Economico, che latita da dieci anni e definisce la legge “lacunosa”. Nel frattempo si stanno spegnendo i display e i consumatori non possono sapere quanto consumano.

  • “Può sicuramente farlo controllare. Se chiama noi e si rilevano irregolarità, il controllo è gratuito e, se è il cliente ad essere stato danneggiato, riceverà una compensazione pari a quanto letto in più dal contatore negli ultimi 5 anni. Se però non si rilevano irregolarità, allora il cliente dovrà pagare il controllo (circa 50 €, ndr). In alternativa, a differenza di quanto è previsto in altri paesi europei, il cliente può far controllare il contatore da un proprio tecnico, anche se poi, per confermare la sua valutazione, servirà comunque un’ulteriore verifica dei nostri operatori”.

Commento: Enel misura e vende l’energia che produce e “vigila” sul corretto funzionamento del suo contatore: un trionfo!

Autore: edoardobeltrame

“Ho scoperto il modo di ingannare i diplomatici. Io dico la verità, e loro non mi credono mai.” (C.B.C)

2 pensieri riguardo “I contatori illegali”

  1. L’Ing. Beltrame ha ragione:i contatori ENEL prima della MID non avevano alcuna omologazione metrologico-legale, che è l’unica procedura che conferisce il carattere di legalità allo strumento. L’Enel non ha presentato l’istanza di omologazione al preposto Ministero dell’ Industria e Commercio, il quale non ha sanzionato il fatto che siano stati immessi sul mercato, e utilizzati in rapporto con terzi, strumenti illegali a dispetto dell’art.11 del T.U delle Leggi Metriche.
    Le norme del rispettabilissimo C.E.I (Comitato Elettrotecnico Italiano) sono norme tecniche, ma non giuridiche.

    Piace a 1 persona

Rispondi

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un'icona per effettuare l'accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: