In pieno lock-down, e con le industrie ferme, le “monopoliste” dei mercati regolati dell’energia hanno annunciato, come ogni anno, risultati trionfali.
Su tutte Terna, che gestisce così la rete elettrica nazionale.

Ma come dimenticare Enel, Snam e tutte le ex-municipalizzate?
Felici i ministeri, che le controllano, felice lo Stato, che le screma, felici i managers che intascano bonus se accontentano i politici e felici i cinesi, ai quali é stata venduta parte dell’argenteria.
Argenteria che era stata pagata con le bollette dei nostri genitori e che adesso viene venduta a pezzi come nel più sordido dei bazar.
Non sanno reagire gli utenti, asintomatici ai numerosi e subdoli virus che si annidano nelle bollette.
Non ci sarà alcun vaccino, anzi sarà sempre peggio: le bollette sono una garanzia perché l’italiano le paga e se, oltre a luce e gas, gli fanno pagare tante altre cose, non se ne fa una ragione, “tanto non cambia nulla”.
Non indagheranno neppure le numerose PMI che, chiuse durante il lock-down, dovranno pagare il 70% della bolletta del mese precedente, quando consumavano regolarmente.
Tutti quei soldi serviranno a mantenere un sistema, ormai tronfio e autoreferenziale, che non sa più come nascondere gli utili, mentre la gente non ha da mangiare.
Visto che la morosità aumenta, speriamo che l’emergenza faccia perlomeno emergere il problema degli oneri di sistema: 18 miliardi prelevati ogni anno con le bollette.
Sembra che il governo abbia stanziato solo 600 milioni di euro che, tra l’altro, è la stessa cifra che ci é stata rubata l’anno scorso, sempre con le bollette, per poi non salvare,un’altra, Alitalia.