Ma quali esportatori di gas?

Chi esporta gas?

“Bisogna distinguere i timori economici-inflattivi dai timori sulle quantità. In Italia in questo momento stiamo esportando. Oggi ci sono oltre 40 milioni di metri cubi di gas per gli stoccaggi e tra i 18 e i 20 milioni esportati” dichiara Cingolani, che di gas capisce poco oppure fa finta di non capire.

Va infatti chiarito – i “ragazzi del coro” fanno sempre casino – che non è l’Italia ad esportare, come vorrebbero far credere, ma sono gli operatori, i cui i clienti hanno rifiutano la consegna del gas acquistato, che sono costretti a cederlo all’estero anche perché gli stoccaggi sono pieni.

Per farlo utilizzano i gasdotti, che abbiamo pagato con le bollette, dei quali il proprietario é Snam, che ne incassa il beneficio.

Cingolani utilizza il “noi maiestatico” perché ha partecipato alla “questua” di gas con Eni negli ultimi mesi in giro per il mondo.

Ma è chiaro che il gas in transito non ha bandiera, non paga nessuna tassa né accisa. Stessa cosa per il gas che arriva da nord.

Nessun beneficio per il paese, e nessun export di gas.

Considerato che la rete dei gasdotti europei é interconnessa, che una quota, seppur minima, di esportazione è fisiologica e che le condizioni economiche degli scambi di gas sono ignote a tutti, Cingolani compreso, va detto che:

  • Nel delirio speculativo dell’ultimo anno, gli importatori hanno sempre acquistato a prezzi crescenti, perché gli operatori a valle prenotavano gas e volevano garantirlo ai propri clienti;
  • il gas degli stoccaggi, che sono ormai pieni, si usa d’inverno quando fa freddo;
  • la domanda di gas é scesa a settembre del 17%; molte industrie hanno ridotto i consumi, hanno cancellato gli ordini oppure non sono in grado di garantire i pagamenti;
  • ma il gas prenotato si é presentato puntuale al confini perché i contratti sul gas fisico sono rigidi;
  • quel gas non può fermarsi né essere bruciato come fanno i russi;
  • chi lo ha acquistato lo deve in qualche modo vendere e quindi;
  • il gas finisce all’estero, e magari a condizioni penalizzanti per chi invece credeva di poterlo piazzare in italia.

Anche se, come detto, si tratta di volumi marginali, quel gas potrebbe essere utilizzato diversamente come, per esempio, per produrre energia elettrica, il cui prezzo continua ad essere alto, con l’aiuto del governo.

È quanto hanno fatto i tedeschi mettendo sul piatto i 200 miliardi che hanno indispettito i nostri politici.

I tedeschi non possono permettersi che crolli tutta l’industria. Noi si anche perché i 200 miliardi non li abbiamo.

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Autore: edoardobeltrame

“Ho scoperto il modo di ingannare i diplomatici. Io dico la verità, e loro non mi credono mai.” (C.B.C)

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