Altri esempi di come venivano utilizzati i fondi raccolti con la voce “oneri di sistema” delle bollette.
Voce che il referendum promosso da http://www.aept.it chiede al popolo di eliminare.
Una porcata risale ai tempi di Alitalia, altra beneficiata dai consumatori.
Cosa c’entrava Alitalia con le bollette?
Nulla, come non c’entrano le FFSS, ma siccome le bollette sono bancomat,e i soldi ci sono, tanto vale prenderli, magari per pagare i bonus ai manager della decotta compagnia di bandiera!
Il prestito di 900 milioni ad Alitalia – previsto dal decreto Crescita del 2019 – veniva “garantito” dalle bollette: erano soldi destinati a pagare i produttori di energia rinnovabile ed erano già stati incassati dal GSE.
E siccome, non si sa perché, erano ancora lì tanto valeva utilizzarli per il baraccone volante.
Succhiare soldi ai consumatori di energia elettrica è una costante attività dei vari governi : lo aveva fatto Renzi per ILVA e Gentiloni continua con Alitalia.
Ricordiamo allora la vicenda di Alcoa.

La legge 129/2010, conosciuta come decreto “Salva Alcoa”, fece esplodere il settore del fotovoltaico in Italia che peraltro continuiamo a sovvenzionare dopo 15 anni, per una decina di miliardi all’anno a prezzi folli.
Il “salva Alcoa” estendeva gli incentivi del “secondo conto energia” che erano più generosi di quelli del terzo, che sarebbe entrato in vigore nel 2011.
Il decreto dava la possibilità anche agli impianti allacciati alla rete entro il 30 giugno del 2011 di accedere alle tariffe del secondo conto energia, purché la comunicazione di fine lavori venisse inviata al GSE entro il 31 dicembre 2010.
Il decreto di fatto prorogava, fino al 30 giugno 2011, il periodo di operatività del secondo conto energia, destinato inizialmente ad esaurirsi nel 2010, per effetto dell’entrata in vigore del terzo.
Il decreto prevedeva inoltre misure urgenti per garantire il potenziamento e la sicurezza dell’energia elettrica in Sicilia e Sardegna e fu ribattezzato “salva Alcoa” proprio perché affrontava anche la questione della multinazionale americana che, a quel tempo, minacciava la chiusura dello stabilimento in Sardegna, per il costo, troppo elevato, dell’energia elettrica.
Così, dopo un decennio, scopriamo che, per rendere profittevole il piano industriale di Alcoa, il costo dell’energia per la stessa era meno della metà di quello di mercato.
In questa situazione Arera non può fare altro che segnalare, a Governo e Parlamento, l’impatto devastante sulle bollette, mettendo in ulteriore difficoltà proprio quelli che consumano meno.
Con i continui salvataggi, gli oneri di sistema, che valgono 15 miliardi di euro all’anno, non potranno mai ridursi ma solo inesorabilmente aumentare. Basta fare quattro conti sui BESS, gli accumuli. Chi pensate pagherà?

#referendumoneridisistema
#associazioneenergiapertutti