I costi dell’energia

L’allarme creatosi nel paese per il prezzo dell’energia elettrica, per qualunque categoria di consumatori, è evidente.  

Le risorse finanziarie, messe puntualmente a disposizione dalle bollette, finiscono nelle disponibilità di soggetti incapaci a garantire l’efficienza e la sicurezza delle reti.

I numerosi blackout degli ultimi giorni lo confermano, ma il caldo non è la sola causa dei disservizi in tutto il paese.

La causa principale è la mancanza di manutenzione, di consolidamento e di messa in sicurezza delle reti di distribuzione.

Un esempio sono i trasformatori in apirolio, che non si producono dagli anni ‘90, ma che vengono ancora utilizzati dai distributori e da Terna.

Altro esempio sono le decine di milioni di contatori, parte dei quali si trova nella medesima situazione degli autovelox, non essendo mai stati omologati, e l’altra opera in condizioni tutt’altro che trasparenti.

In compenso, da anni edistribuzione, che in concessione distribuisce quasi tutta l’energia elettrica del paese, presenta bilanci trionfali.

Quello del 2024 indica ricavi per 9,281 miliardi di euro, costi per 4,272 miliardi, un MOL di 5,009 miliardi, e un consolidato di 3,549.

Ma e’ corretto che a una società che presta da 25 anni per concessione pubblica un servizio pubblico – peraltro “vigilato” nei costi da ARERA e che avrebbe il compito di tutelare anche i consumatori – sia di fatto permesso di consolidare un MOL di 5 miliardi senza che, da anni, ARERA pubblichi i dati sulla qualità del servizio?

Sempre nel 2024, il gestore della rete in alta tensione – Terna SPA – a fronte di ricavi per 3,680 miliardi di euro, consolidava un utile netto di 1,061 miliardi.

E cosa dire di CSEA – cassa per i servizi energetici e ambientali – che dovrebbe limitarsi a distribuire agli aventi diritto quanto incassato dalle bollette con gli oneri generali di sistema – chiude ogni anno con rilevantissime giacenze, come i 4,523 miliardi di euro del 2024?

Se sommiamo il tutto, solo nel 2024 arriviamo a 9,133 miliardi di euro.

Ma non è finita!

Proprio in queste ore leggiamo che ARERA avrebbe scoperto i “trucchi” utilizzati dai produttori per gonfiare i prezzi riducendo, e magari cartellando, la capacità di produzione: costo presunto di 5 miliardi di euro nel biennio 23-24.

Sconcertante anche che la notizia arrivi con anni di ritardo e proprio con il collegio ARERA a fine mandato.

Come è sorprendente che, a breve, il consiglio di Arera verrà sostituito da soli personaggi politici senza neppure un tecnico super partes ( proposta agli Stati Generali dell’energia di Forza Italia)

Se sommiamo,per prudenza, solo la metà dei 5 miliardi ai 9,133 miliardi conteggiati, arriviamo a 11,633 miliardi di euro + IVA.

Ai quali devono essere aggiunti gli 11,221 miliardi di euro prelevati dalle bollette con la voce “Oneri generali di Sistema” + IVA.

Quindi, se al totale di 22,854 miliardi aggiungiamo l’IVA, stimabile in 3,885 miliardi, chiudiamo con una somma provvisoria di 26,739 miliardi di euro, prelevati dalla bollette.

E 27 miliardi di euro fanno 105 euro/ MWh, all’ingrosso mentre, al dettaglio, il prezzo medio europeo è di 0,255 €/kWh e quello italiano di 0,360.

In questa situazione servono a poco le rassicurazioni e le promesse del governo: sono solo parole a difesa di un “sistema” che si autoalimenta da anni con i soldi dei consumatori, gestiti in modo tutt’altro che trasparente nel silenzio più profondo dei media, che dal sistema sono mantenuti.

In dieci anni (2013 – 2023) il costo dell’energia elettrica in Italia è cresciuto del 327% mentre il reddito medio è cresciuto dell’11%.

Nel 2013 il prezzo del petrolio era stabile a 105 $/barile e il tasso di cambio euro/dollaro a 1,319 mentre nel 2023 il barile stava a 90 $ e il tasso di cambio euro/dollaro a 0,942.

Cosa è successo al nostro, tanto “monitorato” sistema elettrico?

É una domanda lecita dal momento che nel 2000 gli attori del mercato non erano di certo sull’orlo del fallimento e riuscivano a garantire che l’energia elettrica arrivasse con continuità nelle case degli italiani.

Forse il sistema energetico ha scelto, e puntato tutto sulla finanza (con l’AD di Terna che promette già gli utili del prossimo anno) ma si tratta di un servizio pubblico essenziale, che i consumatori pagano puntualmente e che pretendono che funzioni.

 

 

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Autore: edoardobeltrame

“Ho scoperto il modo di ingannare i diplomatici. Io dico la verità, e loro non mi credono mai.” (C.B.C)

2 pensieri riguardo “I costi dell’energia”

  1. ARERA per non far Capire e controllare le fatture elettriche: ha emesso la sua illegittima Delibera n. 242/2021 che ha eliminato l’obbligo di riportare nelle fatture:

    – sia la “tariffa” chiamata “Costo medio unitario di fornitura”;

    – che la “tariffa” chiamata “Costo medio unitario della bolletta”?.

    Disconoscendo l’articoli 1 della primaria sua legge fondativa di ARERA n 481 del 1995 che nell’articolo 1, il popolo Italiano le chiedeva, e tuttora chiede , di definire, omissis., “un sistema “tariffario” certo, trasparente e basato su criteri predefiniti, promuovendo la tutela degli interessi di utenti e consumatore”, omissis.

    ARERA a causa del mancato rispetto dell’articoli 1 della sua primaria legge fondativa n 481 del 1995: ha volutamente condannato tutti gli utenti elettrici a rimanere senza tutela e senza poter controllare le bollette, con l’aggravante che da oltre 5 anni, non ha fatto applicare, a tutti i venditori del prodotto energia elettrica, nemmeno la direttiva europea (UE) 2019/944 che, come dimostrano gli illegittimi abusi dei venditori si è negato a tutti gli utenti la possibilità di risparmiare e controllare facilmente la vera tariffa di legge chiesta nell’Articolo 13 della legge primaria Codice del Consumo.

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  2. caro Edoardo, le tue analisi mi lasciano tutte le volte sconcertato per la quantitá di informazioni che il consumatore non saprá mai capire guardando semplicemente la sua bolletta e quindi non puó nemmeno sapere di cosa lamentarsi.

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