Perché il referendum

Il referendum che chiede di eliminare gli oneri di sistema dalle bollette verrà ufficialmente presentato a Terni venerdì prossimo.

Il mio intervento sulla qualità delle informazioni date ai consumatori.

Il referendum è il primo di una serie di iniziative di AEPT che mirano a sensibilizzare i consumatori sul mercato elettrico, quanto spendono con la bolletta e dove finiscono le risorse raccolte con le bollette.

Le domande sono:

  • quanto consumate?
  • quanto pesano sul vostro bilancio familiare i consumi energetici?
  • avete visto le bollette calare negli ultimi anni?

E, nello specifico:

  • Sapete quanto pagate ogni anno per gli oneri di sistema?
  • Dove finiscono, o dove sono finiti nel tempo, i soldi degli oneri?
  • quali sono, o sono stati i benefici degli oneri per i consumatori?

Per Arera – l’autorità per l’energia – l’utente domestico tipo consuma  2700 kWh all’anno e su questo consumo pubblica trimestralmente le variazioni per gli utenti “vulnerabili”.

  • Siete vulnerabili? Vi ritrovate col consumo? Non vi dice nulla?

Le bollette sono in continuo aumento: quando cala la voce “materia prima” ci accorgiamo degli altissimi costi fissi – tra i quali gli oneri – e quando aumenta anche la materia prima le bollette esplodono.

Tutti gridano, si fanno commissioni parlamentari ma non succede nulla.

L’informazione ai consumatori è scarsa perché paradossalmente sembra proprio che Arera abbia deciso così. Se non lo convinci, confondilo ulteriormente e così nessuno legge i contratti prima di firmarli.

L’unico documento resta così la bolletta, che però pochi capiscono.

Ma serve a qualcosa la bolletta ? Forse a consumare di meno e quindi magari a risparmiare?

La bolletta mostra letture di consumi diversi che nessuno confronta con quelle del contatore. Ci sono utenti che neppure sanno dove si trova il proprio contatore.

Risparmiare? Nessuno ha detto alla signora Maria che non serve fare la lavatrice di notte perché tanto l’energia costa uguale di giorno e di notte, anzi forse meno di giorno.

La bolletta sembra l’auto-celebrazione di Arera, imposta ai fornitori a spese dei consumatori: più complicata è più la pagano oltre a non capirla.

Ci sono 700 fornitori tra cui cani sciolti e le bollette sono tutte diverse.

Una bolletta dovrebbe indicare  il prodotto di una quantità per il prezzo unitario. E lo prevede anche la legge!

Criterio irreperibile in una bolletta italiana. Nel blog le bollette europee.

I due fattori della bolletta essendo:

  1. la quantità ( quanto consumi?) > la risposta degli è “ non ne ho la più pallida idea” oppure “spendo un tot al mese (?) Il contatore non l’ho mai letto!

Il consiglio invece è di tenere sotto controllo i contatori, sapendo che:

  •  L’energia elettrica viene misurata con strumenti mai omologati, oppure da strumenti utilizzati illegalmente;
  • buona parte dei contatori si trova nella medesima situazione degli autovelox. Gli altri sono omologati ma funzionano illegalmente.
  • Il gas viene conteggiato e fatturato in standard metri cubi, un unità di misura scientifica mentre in tutta Europa si paga in kWh.

  2) il prezzo 

pochi dividono il totale degli euro della bolletta per i kWh, o i metri cubi di gas, per avere un’idea di quanto pagano. Così il prezzo di un kWh può variare dai 25 cents a più del doppio e quello del gas da 1€ a 4€.

E questo perché solo in  italia, e nonostante quanto chieda l’Europa, luce e gas non sono prodotti venduti a misura, ma sono parte della fornitura di un servizio e quindi:

  • Esposizione di prezzi e voci diverse, per giustificare il servizio, e
  • un servizio é assoggettato a IVA, ed ecco un bel 22% in più! Andate a vedere sul blog le bollette europee per vedere quanta IVA pagano!

Ma torniamo agli oneri generali di sistema: 375 miliardi in venticinque anni hanno finanziato di tutto ed è assolutamente impossibile ricostruire la lista dei beneficiati:

  • specifiche categorie di produttori di energia elettrica;
  • specifiche categorie di consumatori di energia elettrica;
  • Fornitori di energia elettrica per quelli che non pagano le bollette;
  • I bonus stanziati in pompa magna dal governo;
  • I fornitori “minori” anche quelli che, nel frattempo, sono falliti;
  • società come Alitalia,Ilva,Alcoa
  • le FFSS “per i regimi tariffari speciali per il servizio ferroviario universale e merci”
  • le società che si occupano di dismissione dal nucleare.

Se non passerà il referendum e gli oneri non verranno definitivamente eliminati alle bollette, il futuro sarà ancora più drammatico.

Oltre alla nuova potenza rinnovabile – FV sui campi agricoli o meno, eolica a terra o in mare – stanno installando gli accumuli, batterie cinesi che dovrebbero evitare di farci restare al buio.

Poi  pagheremo anche l’energia rinnovabile “potenziale” quella cioè  che avrebbe potuto essere prodotta ma che, a discrezione di terna e a salvaguardia della sicurezza del sistema, non potrà esserlo perché l’impianto verrà staccato.

Ecco perché c’è la coda di quelli che vogliono installare eolico offshore incassando 185 €/MWh quando nel mar del nord, dove c’è molto più vento che da noi, stanno cancellando i progetti.

Poi ci sono le concessioni se Enel “sara costretta a fare le gare” o se la stessa venderà al GSE le centrali a carbone.

Il confronto con le bollette europee ci riporta al 2005 quando il codice di consumo escludeva specificatamente luce e gas.

E infatti sono passati sei anni e l’Italia non ha ancora recepito la direttiva EU 944 del 2019 che impone trasparenza dei prezzi.

Una “mission impossible” per come Arera ha strutturato le bollette, considerando i consumatori italiani degli autentici imbecilli che prima hanno bisogno di essere   “tutelati” poi “tutelati gradualmente” e poi finalmente imbecilli veri perché   “vulnerabili”.

Ma va anche detto che al consumatore italiano, geneticamente pigro, piace sentirsi tutelato e vulnerabile!

Il consumatore italiano non sa chi vende, non sa chi distribuisce, non sa chi chiamare se c’è puzza di gas o il contatore è rotto e non legge nulla.

La risposta che gli viene data è “non si preoccupi,tanto leggiamo lo stesso da remoto”. E così nessuno sa cos’altro fanno “da remoto”.

Se volete sapere chi misura l’energia elettrica in italia leggete la relazione annuale di Arera: le tabelle pubblicate sono molto chiare e il monopolista storico viene chiamato con il suo nome, mentre in pubblico diventa “incumbent” se no si offende.

Basta vedere i rapporti finanziari delle società para statali che fanno utili spaziali, che sono pagati a RAB, negoziati opportunamente con Arera, che poi la stessa Arera spalma adeguatamente nel tempo….mai tutto in una volta se no i consumatori si accorgono.

Tutti gridano ma non succede niente, e da qui l’idea del referendum non fosse altro per denunciare ancora che in Italia il principio è “più consumi meno spendi” come mostra questa bolletta di una seconda casa a Milano: 3 kW, 260 kWh = 50 cents/kWh. Guardate bene quanto paga di oneri e il trasporto, ogni due mesi con un consumo da sopravvivenza 260 kWh in due mesi.

 


Siccome neppure una bolletta, peraltro abbastanza semplice da leggere come questa, viene letta e capita, ecco il comparatore di offerte, pagato a provvigione, che raccoglie i dati sensibili dei consumatori.

Le liste dei consumatori, che hanno scelto il telefono o Internet per farsi valutare la bolletta, sono in vendita su Facebook.

Il consumatore, sempre pigro o che non capisce, delega così a terzi la gestione dei propri soldi senza rendersi mai conto della situazione.

Della situazione approfittano così più di 700 fornitori che lavorano su una parte marginale del mercato concessa dall’ incombente che detta le regole

Non esiste un albo dei fornitori e il “turismo” energetico riprenderà in forza di recenti delibere di Arera. Turismo energetico inteso nell’ aprire e chiudere contratti lasciando i puffi.

Ma anche questi “buchi” vengono ripianati dagli oneri di sistema,e quindi perché preoccuparsi?

E quando finiranno le telefonate che riceviamo ogni giorno, che ci offrono prezzi incomprensibili turlupinando gli “invulnerabili”?

Chiedetevi chi le ha permesse, chi ha permesso che i contratti di fornitura potessero essere conclusi al telefono o con un clic sul PC!

E poi chiedetevi quanti sono i consumatori domestici poveri in Italia.

Quanti sono i POD o i PDR dove vengono emesse bollette con consumo stimato (sempre maggiore del reale) oppure a consumo zero o consumo falso solo per giustificare le altre voci?

Perché c’è una voce di trasporto per kWh inesistenti con accise e IVA?

Se venissero analizzati questi numeri avremmo la giustificazione del perché le bollette sono le più care d’Europa e quindi l’unica soluzione resta quella di riformare il mercato totalmente, che peraltro si scontra con interessi che sono di tutti meno che dei consumatori.

Chi produce rinnovabile incassa gli incentivi e non paga gli oneri? Più saranno quelli che si staccheranno e più pagheranno quelli che non lo fanno?

Per non parlare di trasporto e distribuzione in mano a società controllate dal governo e partecipate dai cinesi, in monopolio con RAB e utili da capogiro. 5 miliardi di euro solo edistribuzione (enel).

La richiesta  di togliere gli oneri di sistema dalle bollette e pagarle un quarto di meno, è sacrosanta e il governo Draghi ha creato un precedente importante dimostrando che si può fare e, solo in quella occasione, i consumatori se ne sono accorti e hanno apprezzato.

Se alla fine della campagna referendaria avremo comunque smosso le acque sarà stato comunque un successo.

 

 #referendumbollette

http://www.aept.eu

Avatar di Sconosciuto

Autore: edoardobeltrame

“Ho scoperto il modo di ingannare i diplomatici. Io dico la verità, e loro non mi credono mai.” (C.B.C)

2 pensieri riguardo “Perché il referendum”

  1. Interessante, ma nn mi è chiaro una volta tolti dalle bollette dove vogliate metterli…nelle tasse dei soliti sfigati che le pagano?

    "Mi piace"

Lascia un commento

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.