
ILLUSORI perché trasmettono la falsa idea che le ore “a prezzo zero” possano aumentare proporzionalmente all’installazione di potenza fotovoltaica, che però ha sempre bisogno del backup termico.
FUORVIANTI perché “il prezzo zero” non è quello per il consumatore ma per il produttore. Il margine di contribuzione per il produttore di FV , in quelle ore, è di 30€/MWh. Sono gli incentivi che paghiamo con la bolletta, sotto la voce oneri di sistema.
Siccome il mercato si basa sostanzialmente sul margine di contribuzione degli impianti a gas, ecco che solo in quelle ore i produttori di FV incassano 30 €/MWh mentre per le altre incassano la media giornaliera dei prezzi orari che é tre volte tanto.
Per il consumatore non cambia assolutamente nulla perché paga le bollette in base al PUN mensile, che è una media semplice dei prezzi giornalieri, e le ore “a prezzo zero” si manifestano solamente nei giorni festivi.
Il grafico conferma solamente che con bassissima domanda – e il primo maggio ci sta – l’energia rinnovabile è dominante ma quando il sole non c’è , é il gas a fare il prezzo.
É evidente che, se per un mese intero, giorno e notte, avessimo una situazione come dalle 11 alle 17 del 1 maggio, allora il prezzo medio sarebbe di 30€/MWh, ma ovviamente è solo fantasia.
PREMONITORI di situazioni critiche non diverse da quella spagnola, con il rischio, meno remoto di quanto si pensi, di restare al buio. Più saranno le ore “a prezzo zero” e più aumenteranno i rischi, specialmente se continuerà a fare freddo e non accenderemo i condizionatori.
Il grafico è palesemente a favore di quelli che spingono per installare più rinnovabili a prescindere, non importa dove. Il sole è gratis e quindi l’importante è istallare tanto poi pagano gli incentivi delle bollette, oltre a tutti i costi per ribilanciare la rete.
Ma perché non si parla mai dell’idroelettrico che in Italia è abbastanza rilevante?
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