Oneri di sistema: l’ultimo spenga la luce

La componente A3 é la voce dominante degli “oneri di sistema” delle bollette.

Oneri che nel 2016 ci costavano 16,5 miliardi di euro.

Qui il dettaglio del 2016, e in figura trend aggiornato.

Una visita alla bolletta ci permetterà di individuarli.

Soldi che, prevalentemente, finiscono nelle tasche di chi produce energia rinnovabile, prevalentemente fotovoltaica, in forza ad una serie di incentivazioni – i cinque conti energia, emessi dal 2005 al 2011, con durata di 25 anni.

I conti energia erano basati sull’ipotesi, rivelatasi poi errata, che il consumo di energia elettrica sarebbe aumentato costantemente negli anni.

Con la scusa “ce lo chiede l’Europa” i furbi hanno cavalcato l’onda facendo pagare tutto ai consumatori con il benestare di governi compiacenti, o poco previdenti

Del disastro incombente si accorse il governo Monti che, nel 2012, fissò un limite annuo all’incentivazione di nuovi impianti, ma il danno ormai era fatto e ancora oggi, e per i prossimi dieci anni sarà tutto a carico delle bollette.

Ma il futuro è ancora più nero per i consumatori perché, anche senza incentivi, saranno sempre di più quelli che si staccheranno dalla rete, producendosi l’energia.

E più saranno quelli che si staccano dalla rete, non pagando più gli oneri, più aumenterà la quota A3 per quelli che non lo faranno.

Nessun governo vuole affrontare il problema anche perché gli aventi diritto agli incentivi sono in buona parte fondi stranieri, legalmente inattaccabili, che in Italia fanno una montagna di soldi portandoseli in Lussemburgo esentasse.

Senza correzioni la situazione è destinata a peggiorare specialmente per chi consuma meno. Stesso ragionamento per il gas naturale: utilizzarlo solamente per cucinare, o anche solo per produrre acqua sanitaria, costa quattro volte di più che per scaldarsi.

La parte fissa della bolletta, per i consumi più bassi, sta diventando sempre più pesante ma noi consumatori avremo la possibilità, votando SI al referendum, di non pagare più gli “oneri di sistema”.

#associazioneenergiapertutti

#referendum oneri di sistema

 

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Autore: edoardobeltrame

“Ho scoperto il modo di ingannare i diplomatici. Io dico la verità, e loro non mi credono mai.” (C.B.C)

7 pensieri riguardo “Oneri di sistema: l’ultimo spenga la luce”

  1. edoardo, ma che dici, il metano per uso da cucina è defiscalizzato e con iva 10% per i primi 500 e rotti metri cubi, costa la metà, non il doppio

    PS: dei 16 miliardi “solo” 6,7 sono dovuti al conto energia fotovoltaico, poi ce ne sono 5,5 per le altre rinnovabili elettriche, 1 circa per il cip6 e altri mille rivoletti che finanziano un po’ di tutto

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  2. Dott. Beltrame
    In questo guazzabuglio che permette alle società di emettere fatture poco chiare ma soprattutto che vanno a favore delle stesse sotto l’egida del Garante è ci fa capire che il cittadino è continuamente vessato e non c’è autorità che tenga che abbia il coraggio di tutelarlo.
    Quello che mi sorprende nelle fatture sono gli oneri di sistema che dovrebbero non solo essere diversificati ma soprattutto capire dove vanno a finire per sapere se effettivamente quanto richiesto viene investito nei campi prefissati.
    Invece no: nella fattura si fa una bella zuppa nella quale il cliente non sa che cosa paga e quello che paga è finalizzato alle voci che costituiscono gli oneri di sistema.
    Quando faccio la spesa, se chiedo un Kilo di patate so che dovrò sborsare una certa cifra.
    Nel campo dell’energia, non solo, non vale lo stesso principio per cui a fronte di un certo consumo, che andrebbe verificato, sono costretto a pagare degli oneri supplementari che sono scollegati rispetto al consumo e di cui soprattutto non conosco le finalità e come sono ripartiti.
    Come detto è una bellissima truffa ai danni dei cittadini, vedi quella dei contatori, che si protrae da molto tempo cui le autorità preposte non vogliono mettere una pezza.
    Ma questo fa parte della logica per cui il cittadino deve essere vessato e quando non paga, perché non riesce a pagare, arrivano le lettere di ingiunzione.
    E’ un po’ il comportamento di colui che presta i soldi e, quando non riesce ad ottenerli utilizza, metodi coercitivi.
    Penso che se i politici italiani non cambiano passo, il nostro paese è atteso da un futuro molto incerto considerando che già adesso tutti i trionfalismi di certi politici stanno andando a scatafascio.
    Un saluto nella speranza che i cittadini comincino ad aprire gli occhi e si facciano guidare da gente competente e non da affaristi da quattro soldi..

    Roma 20/02/2016 Giuseppe Costantini

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