Il referendum di www.aept.it chiede di eliminare gli oneri generali di sistema (OGS) delle bollette, primo passo di una necessaria riforma del sistema elettrico, cancellando i privilegi delle società parastatali monopolistiche e gli interessi di società private, ridistribuendo risorse a industrie e famiglie.
Se il referendum non avrà successo tutto resterà come prima e dopo aver sottratto ai consumatori 375 miliardi di euro negli ultimi 25 anni, senza che il costo delle bollette venisse neppure scalfito.
Chi obbietta che il referendum è incostituzionale non sa che gli OGS non sono tasse, tanto è vero che sono soggetti al pagamento dell’IVA.
Se gli oneri di sistema verranno mantenuti, il consumatore dovrà pagare:
- nuova energia rinnovabile fotovoltaica, sui campi o meno, a 70 €/MWh di incentivo, venduto poi al prezzo del gas;
- nuova energia rinnovabile on-shore a 91 €/MWh, venduto poi al prezzo del gas;
- gli accumuli di energia elettrica: batterie cinesi per evitare i blackout per qualche ora
- energia rinnovabile “producibile” ma anche non “prodotta” per decisione di Terna a garanzia della sicurezza del sistema, per centinaia di GW di nuove installazioni quando la richiesta giornaliera massima è di 50 GW;
- energia rinnovabile eolica offshore a 185 €/MWh quando nel mar del nord, dove c’è tre volte più vento che in Italia, stanno cancellando i progetti;
- il costo del rinnovo delle concessioni di reti di distribuzione e di bacini idroelettrici.
- Il costo della dismissione delle centrali a carbone, se Enel deciderà di vendere le sue centrali a carbone.
- ETS2 come vuole l’europa per l’efficienza energetica
L’aggravio per il consumatore viene valutato in poco meno di 100 €/MWh quando l’attuale prezzo all’ingrosso è di 110.
Senza tener conto del costo delle nuove centrali nucleari che si deciderà di costruire.
Il referendum è l’ultima occasione per ridurre il costo della bolletta allineandolo a quello degli altri paesi europei.
Oggi il petrolio vale 74 $/barile (10 più della settimana scorsa) e il gas a 38€/MWh. E i francesi ci tengono accesi vendendoci 50 TWh/anno