Una bolletta spagnola

Come la bolletta francese, anche quella  spagnola si compone, per luce e gas, di un’unica pagina.

Da notare che:

  • la bolletta é datata 10 febbraio e conteggia i consumi effettivi di gas fino al 4 febbraio, e di energia elettrica fino al 28 gennaio. Quindi, tra la lettura dei contatori e l’emissione della bolletta passano quindi pochi giorni.
  • viene addebitato il solo consumo effettivo e non vengono fatturati consumi stimati, presunti o futuri.
  • le voci di costo,tra gas e luce, sono in tutto 12.
  • il consumo di gas viene fatturato in kWh, unità di misura legale europea dell’energia.

Il fattore di conversione, tra i metri cubi di gas indicati dal contatore e i kWh addebitati, si ricava sul sito del fornitore.

Luce e gas come la benzina

E’ bene sapere cosa paghiamo, quando compriamo un litro di carburante.

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Un euro al litro di benzina mantiene il sistema: 50 litri dànno 50 euro al sistema.

Nessun fornitore di luce e gas vi informerà nello stesso modo: dovrete capirlo leggendo le bollette; non é impresa semplice perché il sistema é restio a dare queste informazioni.

Dicono da quest’anno sarà più facile perché tutte le voci di costo che non riguardano la materia prima – energia e gas – saranno raggruppate in un unica cifra e per quelli che la bolletta non la guardano, sarà una sorpresa.

Nessuna novità sull’IVA, che si continuerà a pagare sulle accise ma a chi paga ancora la guerra d’Etiopia non può importare di meno.

I valori percentuali della materia prima gas non si discostano da quelli dei carburanti ma per la luce il tendenziale é quello dei carburanti. 

Con la differenza che dell’autovettura possiamo fare anche a meno, del riscaldamento e della luce no.

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La capacitazione dei consumatori

Il termine “capacitazione” é un termine medico, utilizzato in urologia, ma il presidente dell’Autorità per l’energia vuole essere ricordato come il buon padre di famigli. L’idea dell’Autorità era di rendere le bollette più semplici, dopo che la stessa le aveva trasformate in un delirio e quindi capacitare l’utente, facendogli capire come e quanto paga luce e gas.

La bolletta 2.0 presenta infatti solo miglioramenti grafici e si basa sull’assunto: “tanto non le leggono quindi basta scrivere quello che devono pagare”.

E infatti mancano le informazioni essenziali che, se richieste, vengono date a pagamento.

  • il dettaglio degli acconti versati: viene ri-accreditata un’unica cifra senza spiegazioni
  • un indicazione del consumo storico, che servirebbe per valutare gli altri fornitori

Nonostante il consumo venga conteggiato con un contatore elettronico, che doveva essere la Ferrari dei contatori, il deposito cauzionale e il RID, mi vengono ancora fatturati consumi futuri stimati.

Sparito il dettaglio degli oneri di rete che, nel mio caso, rappresentano il 51% della bolletta.

Migliore il dettaglio di IVA e accise che serve solo ai commercialisti, e nel mio caso é il 15%.

Tanto rumore per nulla quindi! Se volete  sapere davvero quanto consumate, é meglio leggiate i contatori.

Dal confronto con le bollette europee, pubblicate nel blog, non si comprende perché il consumatore italiano continui ad essere trattato come un imbecille da capacitare.

I signori dell’energia:quelli delle isole

In attesa che la Comunità Europea si pronunci sugli aiuti di stato, il decreto milleproroghe estende al 31/12/2017 il servizio di superinterrompibilità elettrica per Sardegna e Sicilia.

Riduce le quantità massime approvvigionabili: da 500 a 200 MW in Sicilia e da 500 a 400 MW in Sardegna.

Anche il premio viene ridotto a soli” 170.000 €/MW/anno:in due anni 200 milioni di euro scaricati sulle bollette di tutti.

Un conto salato perché, misteriosamente, non entra ancora in servizio la nuova linea di trasmissione con la Sicilia e perché qualcuno deve sfruttare i diritti pregressi della centrale di Alcoa.

Così, a botte di centinaia di milioni di euro, o di miliardi come per le rinnovabili, si accontentano le varie lobbies, in attesa che le bollette si trasformino in autentici boomerang per il sistema, che sembra non voler rendersene conto.

Le slides, utilizzate dal premier appena insediatosi, per spiegare come avrebbe voluto ridurre il costo delle bollette, sono rimaste solo buoni propositi. Gli oneri di sistema stanno esplodendo.

 

Paghiamo noi l’interconnector

Pessime notizie per i consumatori per la vicenda interconnector.

In attesa che gli elettrodotti vengano realizzati, il servizio tornerà alla sua originale forma di mera compensazione finanziaria dei differenziali di prezzo tra il mercato elettrico scelto dai beneficiari e quello italiano.

Il servizio di import virtuale consiste nella messa a disposizione, delle industrie energivore aderenti, di quantitativi di elettricità acquistata su mercati elettrici esteri da esse prescelti; l’energia viene recapitata alle società aderenti come se fossero operative le interconnessioni fisiche.

Il costo dell’operazione é a carico delle nostre bollette; e doveva scadere l’anno scorso perché, nel frattempo, avrebbero dovuto essere realizzati gli elettrodotti.

Ma invece nulla é stato fatto e, su proposta del senatore Mucchetti, il servizio virtuale é stato prorogato fino al 2021.

Cioè, con le nostre bollette, aiuteremo le società energivore a pagare meno l’energia come se potessero importarla attraverso elettrodotti che si sono impegnate a realizzare, ma che per altri cinque anni, non realizzeranno.

 

Il contatore elettronico francese

Dopo anni di prove su piccole reti pilota, parte in Francia il programma Linky che prevede la sostituzione di 35 milioni di contatori di energia elettrica.

In Italia siamo stati molto più bravi: dai primi anni duemila funzionano decine di milioni di contatori intelligenti che non sono mai stati omologati da nessuno, come la legge invece imponeva.

Così abbiamo pagato con le bollette miliardi di euro a Enel per farci misurare energia elettrica da contatori illegali dei quali non conosciamo il funzionamento, non riusciamo a provarli in un contraddittorio legale, né, in molti casi,riusciamo a leggerli perché il visualizzatore é spento.

Quando lo facciamo notare ci raccontano che, anche se non si legge nulla sul contatore, c’è qualcuno che li legge da remoto ma quel dato invece non ha alcun valore legale perché é il dato che il consumatore legge sul contatore a valere.

In compenso chi legge i nostri contatori da remoto conosce i nostri consumi e chissà quante altre informazioni sensibili.

In Italia i contatori sono nati dal nulla nel 2001 e li hanno installati in gran fretta, e prima che una Direttiva Europea del 2004, recepita in Italia solo nel 2007, ne stabilisse i criteri di omologazione e immissione sul mercato.

I contatori italiani non sono mai stati omologati e quindi sono illegali.

Ma il vero scandalo é che, per legge, “potranno continuare a funzionare fino a quando verranno rimossi”.

Nel frattempo vengano sequestrati.

Fabbricati in Cina dall’Enel, che nel 2001 produceva tutta l’energia elettrica italiana, furono imposti proprio per questo senza problemi e ancora oggi  il protocollo di comunicazione dei dati é saldamente nelle mani di Enel, monopolista della distribuzione.

Il sistema francese  (ndr. aprire il menu alla voce linky) vieta la trasmissione dei dati personali, che devono essere criptati e che restano di proprietà del consumatore, o il distacco da remoto senza l’intervento di un tecnico. I contatori saranno prodotti in Francia.

Recentemente Enel ha deciso di sostituire 40 milioni di contatori, infilandosi nel piano del governo per la banda larga e, come 15 anni fa, il consumatore non sa nulla.

Il ministero, a cui compete la metrologia legale, latita da sempre e l’Autorità per l’energia tenta di cavarsela con inutili documenti di consultazione.

Le associazioni dei consumatori vengono chiamate da Enel ma non capiscono nulla.

Così, tra pochi mesi, riceveremo una lettera, come quella di 15 anni fa, dove ci diranno che non possiamo opporci alla sostituzione perché lo dice l’Autorità ma quelli che vorranno approfondire l’argomento scopriranno che non é sufficiente.

I tedeschi hanno ancora quello quello di tipo elettromeccanico, con la rotella che gira.

Il conguaglio

Arriva una bolletta di 3.000 €, le precedenti sono state sempre pagate e quindi mi chiedo cosa sia successo.

Tre pagine di conteggi incomprensibili, i consumi sembrano risalire a tre anni prima.

Termini incomprensibili quali ore di picco, corrispettivo di sbilanciamento, perdite rete ore di fuori picco, dispacciamento….. una serie di importi sommati e sottratti senza alcun senso.

Chiedo spiegazioni e il servizio clienti mi spiega che si tratta di un conguaglio.

Mi chiedo perché ci hanno sostituito i vecchi contatori con quelli elettronici, facendoceli anche pagare e raccontandoci un sacco di balle.

Anche con i nuovi contatori elettronici arrivano i conguagli e

Non é cambiato nulla:per mesi,o anni,consumi stimati e poi, inesorabile,il conguaglio!

La bolletta da 3000 € arriva per posta, esattamente il giorno prima della scadenza del pagamento.

Il fornitore che deve avere la coscienza sporca, e senza che nessuno glielo abbia chiesto, propone subito una dilazione di pagamento senza interessi, di dieci rate.

Pago e dopo venti giorni arriva un’altra bolletta di 600 €. 

Il servizio clienti mi spiega che la bolletta comprende il consumo, presunto, ma mi vengono accreditate delle agevolazioni che, per errore, non erano comprese nella maxi bolletta da 3.000€.

Ora, chi mi dice che i conteggi sono corretti? Se il fornitore ha sbagliato una volta, come ammesso, può sbagliare ancora? Come controllo? Chi mi tutela?

Nessuno!

 

 

 

Il governo specula con i nostri soldi

Un pasticcio passato sotto silenzio scaricato sui consumatori.

E’ accaduto lo scorso luglio, responsabile l’Acquirente Unico, la società pubblica che acquista energia elettrica sul mercato per conto dei clienti domestici e delle imprese in regime di maggior tutela, che verrà abolita dal 2018.

L’Acquirente Unico (AU) dipende, attraverso il GSE – il Gestore dei Servizi Elettrici – dal ministero del Tesoro ma, di fatto, opera sotto l’ala del Ministero dello Sviluppo Economico.

E’ un trader a tutti gli effetti, che opera sulla base delle previsioni di fabbisogno dei clienti.

Essendo pubblico, non dovrebbe speculare e invece le previsioni di luglio sono state infatti disattese in toto e, non avendo provveduto per tempo alle opportune coperture, AU é stato costretto ad acquistare in extremis energia elettrica a prezzi nettamente superiori.

Visto il caldo di luglio, la domanda é aumentata così come il prezzo che é schizzato a più del doppio del mese precedente.

Sui complessivi 6,3 TWh  (milioni di MWh) di energia acquistata a luglio, uno é stato acquistato per ricoprirsi a prezzi ben superiori ai 100€/MWh.

Un salasso tale da anticipare l’eliminazione dell’AU e senza aspettare il 2018!

Paghiamo noi la rete delle Ferrovie

Saranno ceduti a Terna 9.300 chilometri di rete elettrica di proprietà di Ferrovie dello Stato che, con biglietti carissimi e servizio pessimo, godono di ottima salute e verranno in seguito privatizzate. Un aiuto al bilancio e una cospicua plusvalenza in vista della quotazione in borsa.

La rete delle ferrovie è tecnologicamente avanzata solo nei mille chilometri dell’alta velocità; il resto sconta decenni di pessimo esercizio e richiede manutenzione.

Se si trattasse di un normale contratto tra privati, e non tra società a maggioranza pubblica, il costo della manutenzione andrebbe detratto dal prezzo di vendita e invece i futuri interventi  di manutenzione resteranno a carico di Terna e saranno spalmati sulle nostre bollette.

Terna provvede già al trasporto dell’energia elettrica nazionale e il servizio viene sontuosamente remunerato con le tariffe stabilite dall’Autorità per l’energia che adesso sta valutando quanto vale la rete delle Ferrovie e quanti miliardi di euro dovranno essere caricati negli anni sulle bollette per la sua manutenzione.

Terna presenta da sempre ottimi bilanci e campa sulle nostre bollette;sarà facile recuperare il miliardo di euro per l’acquisto della rete delle Ferrovie e negoziare con l’Autorità per l’energia quanto ci dovrà essere succhiato con le bollette.

Pagheremo così tre volte quella porzione di rete:lo abbiamo fatto con le tasse in passato, lo facciamo con i biglietti e lo faremo in futuro con le bollette!

Con tale vorticoso giro di soldi, cospicui bonus finiranno nelle tasche dei rispettivi amministratori, mentre della riduzione delle bollette non sentiremo neppure il profumo.

Il bello é che tutto era nato quando Renzi, appena insediatosi, aveva denunciato il fatto che le Ferrovie godevano di tariffe agevolate.alle quali, ovviamente, provvedevamo noi utenti con le bollette.

 

 

I signori dell’energia:Enel

L’intervento di Filippo Giusto denuncia la posizione dominante di Enel il cui nuovo AD non aveva esitato a definire i traders dei parassiti.

Enel controlla oggi la distribuzione di energia elettrica, con contatori non omologati e gestiti da remoto, tramite protocolli di comunicazione noti solo a Enel.

E cosa significa controllare da remoto il contatore?

Significa conoscere l’utente: da quando accende il boiler al suo IBAN, se paga o se non paga, i suoi consumi storici e le previsioni, le sue utenze secondarie… insomma tutte informazioni sensibili e precluse a eventuali fornitori che dovessero subentrare.

E questo dovrebbe essere il mercato libero ?

L’Antitrust dovrebbe spiegare perché, ancora dopo 15 anni, Enel produce i due terzi dell’energia consumata in Italia, la distribuisce tutta e ha l’80% del mercato tutelato che finirà nel 2018.

Oggi, come dice Giusto, Enel é una multinazionale che in Italia fa il bello e il cattivo tempo, decide come e quando deve muoversi l’Autorità e quando dovranno essere sostituiti i contatori.

Decide di cablarci le case e d’installare i suoi condizionatori.

Decide come e quando chiudere le centrali obsolete, mantenute fino a ieri dalle nostre bollette; decide chi deve pagare le bollette o chi sono quelli cui possono venire abbonate.

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