Il contatore è morto, non si rianima neppure schiacciando il bottone,oppure i numeri del display sono illeggibili.
I contatori “intelligenti di prima generazione” sono vecchi, obsoleti, non sono mai stati omologati e li stiamo ancora pagando con le bollette.
Ma misurano soldi e, se non riusciamo a leggerli, come facciamo ad essere certi che le bollette ci addebitano una quantità corretta di energia elettrica?
Al reclamo di un lettore del blog viene risposto così:

È evidente che il display rende solamente visibile il risultato dell’attività di misura che quanto deve vedere il consumatore.
Il visualizzatore, o display, deve segnare e la sua “illeggibilità”, quale ne sia la causa, deve determinare l’immediato “fuori uso” del contatore.
Invece nulla, nessuno lo ha previsto,tanto meno Arera,il regolatore!
Il contatore è talmente intelligente che, stando agli intervenuti, continua a lavorare e viene letto da remoto. Ma le letture da remoto non hanno alcun valore legale.
La prova in contraddittorio tra le parti, prevista dall’art. 5, comma 2 del D.M. 21.4.2017, n.93 deve essere richiesta alla C.C.I.A.A. competente per territorio.
La stessa prova deve essere gestita da un Organismo abilitato e alla presenza di un Ispettore metrico. Inoltre la prova deve essere eseguita sul contatore “stand alone “ cioè tolto dalla rete elettrica.
Alla prova, hanno facoltà di presenziare le Parti interessate alla misurazione, anche a mezzo di propri assistenti nominati allo scopo.
Dopo la teoria,la pratica:se il contatore ė spento non pagate!
imroglioni
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