Occhio al canone Rai

Perché pagarlo con la luce?

Dal 2015 le bollette della luce addebitano il canone della RAI: nove euro al mese per dieci mesi, da gennaio a ottobre.

Dovete verificare che il canone vi sia stato addebitato e dovete conservare tutte le bollette per provare che lo avete pagato al vostro fornitore di energia elettrica.

Ma se lui poi non lo paga cosa succede?

Una volta incassato, il vostro fornitore deve infatti girarli per vostro conto all’Agenzia delle Entrate, segnalando il numero POD della vostra utenza presso la vostra residenza e il relativo codice fiscale.

Ma numerosi lettori segnalano di aver ricevuto una comunicazione dell’Agenzia delle Entrate, alla quale il pagamento del canone non risulta.

Per evitare sorprese, dovreste verificare prima di tutto che il canone sia stato correttamente addebitato. La confusione é tale che qualche fornitore se lo dimentica, per sembrare più “competitivo“.

Se non trovate il cartaceo delle bollette dovreste poterle scaricare dal sito del fornitore e comunque le bollette vanno conservate per dieci anni.

La brillante idea di scaricare il canone RAI in bolletta venne al governo Renzi  nel dicembre del 2015 e l’Autorità dell’Energia si limitò a disquisizioni teoriche.

Era il tempo della caccia agli evasori del canone: grande impatto mediatico, pochi risultati e, come prevedibile, notevoli problemi nella messa a punto della procedura.

A sette anni dall’entrata in vigore del provvedimento, che è il tempo necessario per capire come le cose in Italia non funzionano, arrivano le prime comunicazioni dell’Agenzia, alle quali seguiranno le cartelle esattoriali con la richiesta di pagamento.

Il consumatore dovrà quindi dimostrare di aver pagato il canone ammesso, ovviamente, che il suo fornitore glielo abbia addebitato con la bolletta e poi regolarmente girato all’Agenzia delle Entrate

Siccome sono pochi quelli che verificano le bollette, se non c’è stato addebito, la richiesta dell’Agenzia è corretta.

Ma anche se l’utente ha pagato, il consumatore deve sperare che il fornitore abbia fatto il suo dovere e tra le centinaia di sconosciuti fornitori che operano nel mercato, ci saranno sicuramente i furbi che non l’hanno fatto.

Se poi il consumatore ha cambiato fornitore o magari più fornitori, il controllo sarà ancora più complicato. 

Stesso problema se su quel POD è subentrato un altro utente.

Le ultime proposte di subentro pubblicizzano “il canone RAI ve lo paghiamo noi “, e magari, dopo tre anni, scoprirete che non era vero.

#canonerai

 

 

 

Autore: edoardobeltrame

“Ho scoperto il modo di ingannare i diplomatici. Io dico la verità, e loro non mi credono mai.” (C.B.C)

2 pensieri riguardo “Occhio al canone Rai”

  1. A me addebitarono sulla bollette del mio nuovo fornitore del mercato libero un canone rai per circa 2 anni e per una tv che non ho dal 2014 e loro lo sapevano perché inviai una documentazione anche relativa alla rottamazione dell’elettrodomestico ed ho la ricevuta di ritorno con le loro firma, ho fatto ricorso ad una commissione tributaria che mi ha bloccato la truffa, sto aspettando la fine del rimborso della cifra addebitatami illegalmente-illecitamente dal 2016 sino ai primi del 2018. Nel 2016 ho lasciato e denunciato il mercato tutelato per truffa.

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  2. Ce n’è sempre una! Ma è possibile che non si riesca a ideare un sistema elettrico lineare, chiaro e trasparente?

    La risposta alla domanda la conosco già, ma fa rabbia!

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