Entro fine anno ARERA – Autorità per energia, gas, acqua e rifiuti – dovrà comunicare gli aumenti del prezzo del gas e dell’energia elettrica per il primo trimestre 2019.
Le variazioni riguarderanno 30 milioni di contratti in tutela, e non saranno un regalo!
A meno di ulteriori slittamenti o di giochetti contabili, si prevedono aumenti a due cifre perché, negli ultimi sei mesi, un miliardo di euro di oneri di sistema è stato “congelato” , in attesa di essere tolto dalle bollette e messo a carico della fiscalità generale.
Ora l’idea del governo, in linea con quello precedente per il canone RAI, sarebbe quella di scaricare in bolletta la TARI dei comuni dissestati e la garanzia – 900 milioni – del prestito ad Alitalia, che, nel caso non lo ripagasse verrebbe mantenuta anche dai consumatori.
Ora mettetevi nei panni dei milioni di “poveri energetici” che devono decidere se scaldarsi o mangiare e poi verificate gli utili a due cifre delle società del settore.
Oltretutto, il consumatore non capirà più quanto paga un kWh, o un metro cubo di gas, e non sarà assolutamente in grado di valutare le offerte che, quotidianamente, gli vengono fatte per passare al mercato libero.
Forse, un giorno, per ottenere un mutuo sarà sufficiente presentare una bolletta.