Ravvedimento sui contatori in UK

Un articolo del Telegraph denunciava l’anno scorso i problemi degli smart meters: difficile controllo delle bollette, rilevamento dei dati di consumo simile a una lotteria, cattivo segnale di trasmissione, display illeggibile, sicurezza del software e privacy.

In definitiva, nessun risparmio per il consumatore.

Il governo, che inizialmente voleva sostituirli tutti entro il 2020, dopo i primi sette milioni ha fatto retromarcia perché la sostituzione aumenta solo le bollette.

Molto interessanti le recenti considerazioni di Ofgem – l’autorità inglese per l’energia – in merito ai diritti del consumatore.

In Italia la situazione é grottesca: l’incumbent – per i non addetti l’Enel – decide di punto in bianco, e senza chiedere il permesso a nessuno, di sostituire 44 milioni di contatori perché, non solo li costruisce ma potrà anche gestirli come meglio gli aggrada.

Per dare un minimo di ufficialità all’operazione, il cui costo sarà a totale carico dei consumatori, le specifiche vengono predisposte dall’Autorità per l’energia, che però non ha alcuna competenza in metrologia legale.

Con il risultato che il nuovo contatore diverrà parte di un sistema di misura illegale e sarà manipolabile da remoto dall’incumbent, che deciderà quanto consumiamo.

 

 

Autore: edoardobeltrame

“Ho scoperto il modo di ingannare i diplomatici. Io dico la verità, e loro non mi credono mai.” (C.B.C)

4 pensieri riguardo “Ravvedimento sui contatori in UK”

  1. Gent. Arthemis,
    sento il dovere di puntualizzare che il T.U. 7088 del 1890, all’art.11 prevedeva che “Ogni convenzione di quantità, che non fosse di solo denaro, anche per privata scrittura, dovesse farsi con pesi e misure legali”.
    Il risultato fu che, in violazione di Legge, nessun costruttore fece omologare i Contatori di energia elettrica (elettrodinamici): pertanto, per la Metrololgia legale, milioni di contatori furono installati ed utilizzati per l’accertamento dei quantitativi di energia elettrica in violazione di Legge ! Alla faccia dello Stato di Diritto.

    Il recepimento della Direttiva MID (2004/22/CE) con il D.Lgs. 22 del 2 febbraio 2007, prevede all’art.22, 3^ comma, che i contatori già installati possano continuare a funzionare “purchè non rimossi dal luogo di funzionamento” in spregio all’art. 3 della Costituzione.
    Se tizio mi sta antipatico gli lascio il contatore illegale in esercizio per xx anni, se mi è simpatico gliene metto uno di tipo legale, omologato MID. Splendida applicazione del principio costituzionale secondo il quale tutti i cittadini/consumatori sono uguali dinnanzi alla Legge !

    La Direttiva Comunitaria consente la remotazione del dato, quale trasmissione del dato di consumo a distanza: ma non la telegestione, ovvero la possibilità di modificare a distanza importanti variabili metrolofìgiche. Chi conosce i protocolli di comunicazione ? Quali sistemi di sicurezza ci garantiscono contro le variazioni dei dati ? Per amore di verità sento l’obbligo di ribadirLe che L’Autorità per l’energia elettrica, il gas ed il sistema idrico – ora Arera – aveva e ha la sola competenza di Organo Regolatore: delle tariffe, qualità di erogazione dei sudddetti servizi, ma non è affatto legittimata a deliberare alcunchè sulla Metrologia legale.

    Sono pertanto d’accordo con quanto scritto e replicato dall’Ing. Beltrame.

    Il Cavaliere Nero

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  2. i contatori statici non sono mai stati omologati come non lo sono i primi elettronici installati dal 2001. Quelli MID sono omologati stand alone ma sono inseriti in un sistema di telegestione da remoto che contrasta con La MID. L’autorità per l’energia non ha alcuna competenza in metrologia legale. E inoltre, come spiega il caso inglese, non rappresentano alcun vantaggio per il consumatore. Grazie comunque per il suo intervento.

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  3. se avrà il tempo e la voglia di leggere gli altri post sull’argomento, e le interrogazioni parlamentari al riguardo si renderà conto che la faccenda l’ho seguita abbastanza.

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  4. “di punto in bianco, senza chiedere il permesso”: c’è una direttiva EU, recepita in Italia, che obbliga dopo 15 anni a verificare o sostituire i contatori statici (i primi contatori elettronici, Le ricordo, sono del 2001).
    Probabilmente non ha seguito la faccenda, ma c’è stato un lungo e complesso iter, gestito dall’autorità per l’energia, che ha definito le funzionalità e concordato i piani di sostituzione per i nuovi contatori.

    Che c’azzecca, poi, il problema dei contatori UK con quelli italiani?

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