Il gas come la benzina?

La bolletta del gas di un utente dell’area milanese dimostra la tendenza.

Per un consumo di 130 m3 – 2300 m3/anno in tutela – vengono addebitati:

  • 46€   di gas                                      (16,2%)
  • 163€ di oneri di sistema              (57,6%)
  • 74€   di imposte e tasse                (26,2%)

La materia prima vale, in questa bolletta, il 16,2% del suo valore totale; trasportare, distribuire e neppure misurare il gas, perché l’utente effettua l’autolettura, costa tre volte e mezzo la materia prima.

Un nuovo fornitore che vi proponga di subentrare potrà scontare solamente la materia prima senza quindi alcun risparmio sostanziale.

Tra una settimana, l’Autorità per l’energia elettrica e il gas aggiornerà i prezzi del mercato tutelato validi per i prossimi tre mesi, facendo i salti mortali per dimostrare che l’utente domestico tipo pagherà di meno, ma voi dovrete fare i conti solamente sulle vostre bollette, prendendo in considerazione le bollette di un anno.

Autore: edoardobeltrame

“Ho scoperto il modo di ingannare i diplomatici. Io dico la verità, e loro non mi credono mai.” (C.B.C)

6 pensieri riguardo “Il gas come la benzina?”

  1. Egr. ing. Beltrame
    Lei ha perfettamente ragione quando afferma che le fatture sia del gas che dell’energia elettrica sono falsate da oneri di sistema che superano il costo dei consumi.
    La risposta è chiara: servono ad impinguare le casse delle società.
    Quando poi ci mettiamo il fatto che molte volte la fattura fa riferimento a consumi stimati allora possiamo affermare che siamo nel paese di bengodi oppure in un paese dove le regole hanno la funzione di favorire certamente le società e questo grazie a regole imposte dal Garante, regole che lasciano alquanto a desiderare.
    Non mi dilungo oltre tanto sono nauseato dal comportamento di coloro che dettano dette regole che hanno il solo scopo di spillare denari ai cittadini, regole che nulla hanno a vedere con la realtà inventate di sana pianta.
    E’ inutile che le ripeto tanto alcune sono state menzionate in un altro intervento.

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  2. Direi che con queste premesse il consumatore è ora davvero pronto per il mercato libero! Non capisce quanto consuma,quanto gli addebitano e quanto alla fine paga un metro cubo di gas. Con tanti ringraziamenti al presidente Bortoni, l’unico responsabile di questo schifo.

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  3. Grazie cavaliere! Una bolletta deve essere chiara come quelle europee che ho pubblicato! Non ci dev’essere bisogno del brianzolo che ti dice di spalmare o altro! È un documento fiscale che addebita 130 m3 di gas a 283€ e non c’è alcun bisogno di commenti!

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  4. Rispondo al commento di brianzolitudine rammentando con garbo che essendo del 1988 il contatore, avrebbe dovuto essere sostituito per legge già 2 volte. Le norme attuali in materia impongono la sostituzione dei contatori domestici dopo 15 anni di funzionamento. Invece è li da quasi 30 anni. Siccome il contatore del gas è uno strumento di misura meccanico con parti in movimento non le sembra che oltre al mancato rispetto rispetto della legge, possa ragionevolmente insinuarsi il dubbio che dopo tanto tempo, in cui non è mai stato controllato, possa essere degradato il requisito metrologico dell’esattezza della misura ?
    Meditare, meditare …

    P.S. A quel tempo un contatore domestico nuovo oscillava tra le 15.000 e 20.000 Lire del vecchio conio. Vogliamo pensare che in 30 anni il costo non si è ancora ammortizzato ? …

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  5. Non voglio difendere un sistema carico di accise e iva come quello del gas, ma ragionare su una bolletta da 120 metri cubi porta inevitabilmente a quella conclusione, un po’ demaogica e fuorviante per chi legge. Il costo del contatore, della misura e di altre componenti fisse inevitabilmente prevale. Rifaccia i conteggi con un consumo da 700 metri cubi e l’incidenza della componente fissa si diluirà. Complimenti per il blog, anyway.

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