La ripartizione delle spese di riscaldamento

All’assemblea condominiale vi diranno che, se non installerete valvole termostatiche e ripartitori di calore, dovrete pagare delle penali ma é una balla.

Meglio capire il problema, prima di decidere di spendere soldi inutilmente.

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I ripartitori avrebbero il compito di conteggiare, per poi farvi addebitare, il consumo di energia termica del locale dove sono installati.

La materia è talmente confusa che la stessa legge ammette che per i primi due anni di funzionamento, le spese possano essere ancora ripartite in base ai millesimi di proprietà, magari dopo aver speso più di 150€ per termosifone.

Ci sono condomìni che hanno installato questi sistemi senza aver sostituito la vecchia caldaia, il che la dice lunga sulla sul pressappochismo con il quale si é legiferato.

Se comunque deciderete di installare i ripartitori, la quota di spesa individuale a consumo dovrà essere deliberata dall’assemblea, previa predisposizione di una nuova tabella che corregga i millesimi di proprietà con lo stato di fatto delle unità immobiliari; e ovviamente tutti i condòmini devono essere d’accordo.

Dovrà essere una tabella “dinamica”, cioè aggiornata ad ogni variazione come, per esempio, la sostituzione di un solo radiatore o di un serramento.

E’ qui scoppierà il caos!

Gli amministratori, opportunamente “sollecitati” dai fornitori, sottovalutano il problema: selezionano l’impresa per la riqualificazione della centrale termica e fanno deliberare il criterio di ripartizione delle spese, dando per scontato che tutto funzioni.

Ma non é così perché, a consuntivo, le tabelle penalizzeranno o favoriranno ingiustamente i condòmini.

Importante é il contratto tra condomìnio e la società che installa e gestirà i ripartitori.

L’installatore deve essere responsabile, verso tutti i condòmini:

  • della legalità degli strumenti e del loro  corretto funzionamento;
  • della corretta imputazione, nello strumento, dei dati geometrici di ogni radiatore;
  • del fatto che ogni radiatore sia completamente libero da qualsiasi copertura;
  • della validità e legalità del dato di consumo di ogni radiatore;
  • della gestione dei dati di consumo
  • della predisposizione di una tabella riepilogativa dei consumi di ogni appartamento.

Tutti i condòmini avranno il diritto di verificare i dati storici di tutte le letture, le proprie e quelle degli altri, e se i dati non sono legali sorgeranno contenziosi.

I contratti dovrebbero essere separati: uno per la riqualificazione della centrale termica e il servizio riscaldamento e l’altro per la determinazione del consumo di ogni appartamento.

Prima di deliberare è necessario che tutti capiscano:

  • che i ripartitori non sono strumenti legali;
  • come funzionano;
  • l’unità di misura della ripartizione che deve essere un’unità di misura legale;
  • cosa registrano e per quanto tempo vengono conservati i dati;
  • che non devono funzionare d’estate;
  • come devono essere installati;
  • come si evitano manomissioni o utilizzi impropri;
  • come possono essere verificati.
  • quali possono essere i potenziali danni all’impianto derivanti dal l’installazione delle valvole.

Pochi quelli che affrontano seriamente il problema nonostante le importanti partite economiche in gioco.

I princìpi di metrologia legale invece sono chiari e un proprietario che desse in locazione un appartamento, non potrebbe addebitare le spese di riscaldamento all’affittuario, in base delle indicazioni di uno strumento non legale.

Autore: edoardobeltrame

“Ho scoperto il modo di ingannare i diplomatici. Io dico la verità, e loro non mi credono mai.” (C.B.C)

18 pensieri riguardo “La ripartizione delle spese di riscaldamento”

  1. sono d’accordo con te.
    il centralizzato costa di piu’ in termini energetici , poiche’ il volume interno della caldaia e i tubi di distribuzione sia verticale che orizzontale hanno una enorme quantita’ d’ acqua che deve circolare per servire i temosifoni e gira sempre.Nell’ autonomo la quantita’ di acqua che circola a ” sbafo” e’ limitata solo ai tubi sottopavimento di ogni alloggio. diverso e’ il costo iniziale la somma degli autonomi supera quella del centrlizzato ma largamente recuperato, cosa che nel centralizzato non e’ possibile specialmente con le valvole e contatori sui termosifoni.

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  2. Buongiorno a tutti, in merito ai dubbi che i ripartitori possono suscitare, vorrei ribadire il fatto, molto più grave, che possono essere facilmente manomessi. Praticamente stiamo riempiendo le case degli italiani con strumenti non affidabili. Incredibile che le grosse aziende tedesche che vantano 100 anni di storia, non si siano accorte della falla oppure abbiano deciso che l’importante é fare utili.

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  3. Scusate se vado per un momento fuori tema. Ma vorrei esclamare ” evviva il riscaldamento autonomo! ” C’è qualcuno che riesce a dimostrarmi (dati alla mano, non considerazioni teoriche) che il centralizzato conviene ? Io dispongo di molti dati che dimostrano il contrario.
    Tutte queste norme non aiutano a risolvere i problemi della gente, bensì ad alimentare ulteriori litigi e inutili costi (ormai un contacalorie serio costa quanto una caldaia individuale!)
    Non ho mai trovato nessuno che sia disponibile a mettere a disposizione dati comparati a favore del centralizzato. Quando lo troverò fornirò anche i miei. Buona serata.

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  4. Siamo al ridicolo; si sono accorti che in commercio ci sono anche ripartitori non parametrizzabili che andrebbero quindi fuori mercato; di conseguenza hanno modificato la UNI 10200 per includere anche tali ripartitori azzerando così uno degli intenti principali della direttiva UE sul risparmio energetico per cui l’utente deve rendersi conto dei suoi consumi in modo da poter modificare il suo comportamento; contemporaneamente la conferenza delle regioni ha chiesto alcune modifiche alle varie direttive in cui riconosce “alcune” criticità; tra queste modifiche scompare il riferimento alla EN834, sostituendolo con un fumoso secondo normative vigenti; mi domando quale è il fine di tale modifica; dipende dal significato di normative vigenti; a prima vista potrebbe sembrare che sia un primo passo per disconoscere la validità di tale sistema (alleluia!!) pensando che la normativa vigente sia la MID, ma l’atroce dubbio consiste nel fatto che avendo modificato la UNI, questa ovviamente entra in contrasto con la EN834, la quale fornisce almeno le modalità teoriche di applicazione di tale sistema; in tale maniera, agendo sulle normative vigenti ci si può inventare qualsiasi cosa, variando i parametri a piacimento e allontanandosi sempre di più da qualsiasi aspetto di legalità.
    Qui per difendere ad ogni costo l’applicazione dei ripartitori, gli organismi sia legislativi che tecnici si stanno accartocciando su loro stessi in un pauroso autogol, rendendosi veramente ridicoli e perdendo completamente le finalità della direttiva europea.
    Mi domando ancora una volta quale forza è talmente potente da spingere legislatori e tecnici a entrare in conflitto con il loro senso del dovere, supponendo che questi abbiano almeno un cervello normale (non pretendo che siano dei geni) e non siano degli emeriti buffoni.
    Dove sono le varie associazioni dei consumatori? Dove è la Magistratura ? Nessuno fa una bella raccolta di firme per una class action? E il minimo che si può richiedere, perché nessuno agisce contro le pubblicità ingannevoli che furbescamente tacciono sui notevoli aspetti negativi dei sistemi a ripartizione ?

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  5. Le associazioni dei consumatori dipendono dallo stesso Ministero che è responsabile della Metrologia Legale e che non si pronuncia. Quando i conti non torneranno, come sempre succede, si finirà in tribunale.

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  6. Sto ancora attendendo dal signor Dimitri delle risposte alle mie argomentazioni, dato che si era offerto per qualsiasi chiarificazione. Mi permetto di dire che il filmetto appare semplicemente ridicolo anche a persone digiune in fatto di tecnologia. Il suo silenzio mi fa supporre che il suo intervento sia ancora una delle solite pubblicità offendendo la natura di questo blog basata su contenuti estremamente seri e ad alto contenuto tecnico e legale.

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  7. Aggiungo un particolare, i ripartitori sono una realizzazione di provenienza tedesca che risale a circa 20 anni fa, quindi sono obsoleti per le nuove esigenze di precisione. La EN834 è una normativa di ispirazione tedesca e certificata da istituto tedesco che insieme pur con la marcatura CE nulla dice sulla precisione e affidabilità di tale sistema (non per niente la MID si distingue per il marchio CE-M). Quindi portare queste certificazione come una presunzione di legalizzazione per questi sistemi significa ingannare chi lo utilizzerà.

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