Il legame tra estrazione di metano dal sottosuolo e terremoti viene confermato da due notizie olandesi:
- il governo olandese “si scusa per i terremoti causati dal prelievo di gas naturale nella provincia di Groningen”,
- i responsabili, Shell e Exxon, si dichiarano colpevoli e stanziano 1,2 miliardi di euro per risarcire i proprietari di 30.000 edifici danneggiati dai terremoti verificatisi dopo il 2008
L’indennizzo non ha precedenti ed é una novità il danno ambientale:procurato sisma.
Fino ad ora i rischi erano collegati al naufragio di una petroliera, o all’esplosione di una piattaforma, con le conseguenti perdite di greggio in mare.
I giacimenti sotterranei di gas sono in pressione ed estrarne grandi quantità può alterare l’equilibrio del terreno: se il giacimento è profondo, in superficie si avvertiranno solo piccole scosse, ma se è prossimo alla superficie e si estraggono decine di miliardi di m3 all’anno, come nel caso di Groningen, le scosse aumentano e le case si crepano.
In Olanda, che é un grande produttore di gas, il problema si era presentato già nel ’91, aggravandosi con l’aumento della produzione di gas degli ultimi anni.
E cosa succede in Italia?
Dopo il terremoto in Emilia, la conclusione degli esperti: “é praticamente escluso che l’attività umana sia stata l’unica causa ma non è invece possibile escludere, ma neanche provare, che abbia avuto un qualche ruolo nell’innescare quei terremoti, stimolando una faglia già vicina al punto di rottura”.
La localizzazione dei pozzi, e la loro gestione, non é facile e lo dimostra il recente disastro in California, di cui nessuno parla.
E’ certo invece che la tecnica della fratturazione idraulica degli scisti é molto più invasiva dello svuotamento e della reiniezione di un pozzo. La fratturazione si ottiene con micro-esplosioni e iniezioni di prodotti chimici che creano altri tipi di problemi.
Stiamo procedendo alla cieca e se in Olanda ci sono voluti vent’anni per riconoscere il problema ce ne vorranno altrettanti per capire quello che succederà con il fracking.